Cina: polemiche sul Ministero delle Ferrovie In tilt la biglietteria online costata milioni
Le città cinesi si svuotano per la "settimana d'oro" di festività nazionali e il Ministero delle Ferrovie spende 40 milioni per creare un sito internet, che crolla per i troppi clic. Accuse di corruzione sul web
Le città cinesi si svuotano per la "settimana d'oro" di festività nazionali e il Ministero delle Ferrovie spende 40 milioni per creare un sito internet, che crolla per i troppi clic. Accuse di corruzione sul web
di Valeria Gazzoni
Pechino, 27 settembre 2012 - Il nuovissimo sito web istituito dal Ministero delle Ferrovie per gestire acquisti e prenotazioni sui treni cinesi è andato in tilt a pochi giorni dall'esodo dalle città cinesi in occasione delle festività ad inizio ottobre, scatenando le polemiche.
I lavoratori del Dragone avranno a disposizione dal prossimo weekend otto giorni di vacanza per celebrare l'arrivo della festività tradizionale di metà autunno, che cade il 30 settembre, e del National Day, l'anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, l'1 ottobre. Questo speciale periodo di festa nazionale viene chiamato anche "settimana d'oro" (黄金周, huangjinzhou) ed è stato istituito nel 2000 dal governo cinese, insieme ad una settimana analoga nel periodo del capodanno, per stimolare l'economia e il mercato interno del turismo. In questi giorni qualsiasi negozio o azienda chiuderà i battenti, concedendo ai numerosissimi lavoratori migranti di tornare per qualche giorno alle province d'origine.
Le città si svuotano, il proverbialmente complesso sistema dei trasporti cinese va puntualmente al collasso e acquistare bigletti per treni, aerei o pullman diventa pressoché impossibile in questo periodo. Per questo il Ministero delle Ferrovie aveva lanciato in occasione di questa "golden week" del turismo la pagina internet 12306.cn, dove gli utenti registrati potranno acquistare gli agognati posti a sedere sui treni diretti verso casa. Un servizio innovativo, ma che non ha retto il gigantesco volume di richieste pervenute in queste ultime ore.
"E' più difficile approdare sul sito 12306.cn che sulle Isole Diaoyu" ha scritto qualcuno su Weibo. Nonostante i 330 milioni di yuan (40 milioni di euro) investiti dal Ministero, la biglietteria virtuale non è stata all'altezza dei grandi numeri del mercato cinese, scatenando commenti, non sempre così ironici, sul web. In particolare, Huang Huanting, studente della Northwestern Normal University, ha chiesto che venga reso noto il metodo di assegnazione dell'appalto per la realizzazione della pagina. Una richiesta supportata da una valanga di commentatori online.
Zhou Xiaojun ha pubblicato su Weibo otto domande rivolte ai funzionari ministeriali, chiedendo dettagli riguardo ai costi del progetto e alle persone coinvolte. Il suo post è stato ri-pubblicato da 27mila persone in soli due giorni. In molti hanno contestato la giustificazione, addotta dai responsabili del sito, dei troppi accessi contemporanei alla pagina che avrebbero provocato un crollo dei server assegnati a 12306.cn: secondo statistiche indipendenti realizzate da alexa.cn e citate, secondo quanto riporta China Daily, da molti netizens, le visite al sito, anche nei momenti di maggiore flusso, sono comunque inferiori a quelle di siti web come il portale di e-commerce Taobao.com.
Non è la prima volta, come si legge sul China Daily, che il web mette sotto torchio dei funzionari del governo per comportamenti poco limpidi. E' scoppiato di recente il caso di Yang Dacai, ormai ex-capo dell'amministrazione provinciale dello Shaanxi per la sicurezza sul lavoro, che i netizens cinesi hanno scoperto indossare orologi di lusso e gioielli personalizzati. Yang era stato anche immortalato mentre sorrideva sulla scena di un gravissimo incidente stradale.