Ad agosto il dato era del 47,6% (49,2% quello ufficiale), il livello più basso dal marzo 2009. Questo dato, unito a quello relativo alla riduzione, per il terzo mese consecutivo degli investimenti diretti in Cina, preoccupa gli investitori. Crolla pure la produzione di acciaio che ad agosto ha lasciato sul campo l'1,7% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso quando invece c'era una crescita del 13,8%. Nei primi otto mesi dell'anno, la Cina ha prodotto 481,57 milioni di tonnellate di acciaio, in aumento del 2,3% rispetto all'anno scorso, ma la crescita rappresenta una diminuzione dell'8,3% rispetto alla crescita registrata l'anno scorso. I profitti del settore sono crollati del 48,3% a 9,6 miliardi di euro durante i primi sette mesi dell'anno.
A peggiorare la situazione della borsa di Shanghai, anche i problemi politici tra Cina e Giappone relativi alla contesa sulle isole Diaoyu-Senkaku, sfociate in grosse manifestazioni nei giorni scorsi e nella sospensione delle attività di imprese giapponesi in Cina, dai ristoranti alle grosse fabbriche. Gli unici che hanno beneficiato della contesa sono stati i cantieri navali che hanno visto le loro quotazioni salire dal 2,14 al 6,4%. Perdono parecchio invece i titoli minerari dal 6.64% al 7,88%.
Gli analisti credono che dopo la notizia di nuovi stimoli dell'altra settimana da parte del governo cinese, lo stesso interverrà con altre azioni per favorire la crescita.