Il Dragone arranca: il manifatturiero in calo
trascina verso il basso le previsioni per il Pil


	
Anche i dati di agosto per questo comparto chiave per il sistema economico cinese, continuano a portare il segno negativo. Gli economisti chiedono misure di stimolo alla Cina e ritoccano al ribasso le stime del Pil
Banconote da 100 yuan


Anche i dati di agosto per questo comparto chiave per il sistema economico cinese, continuano a portare il segno negativo. Gli economisti chiedono misure di stimolo alla Cina e ritoccano al ribasso le stime del Pil

Pechino, 3 settembre 2012 - Il dato dell'indice dei direttori d'acquisto (PMI, Purchasing Managers Index) per il settore manifatturiero della Cina è sceso dal 49,3 di luglio al 47,6 di agosto. Si tratta del valore più basso dal marzo 2009 e del decimo mese consecutivo di calo. Principale responsabile di questa cattiva performance sarebbe una brusca riduzione delle commesse. Le cifre sono state comunicate questa mattina dalla banca Hsbc.

Un valore Pmi superiore al 50 indica un settore in crescita, mentre un dato inferiore è sintomo di una contrazione del mercato. Altro dato in diminuzione è quello dell'attività di produzione, attestatosi a 48,2 in agosto, trainato da un crollo degli ordini, anch'essi ai minimi da marzo 2009. Altra conferma al calo della produttività è l'indice delle scorte di beni finiti, in questo mese al valore massimo di sempre, 54.

In agosto è cresciuto anche il tasso di contrazione dell'occupazione, arrivato a 47,6. Secondo Qu Hongbin, viceresponsabile della Ricerca Economica per l'Asia di Hsbc, questi dati puntano tutti nella direzione di difficoltà economiche in arrivo anche per la Cina: "Pechino deve implementare misure espansive se vuole stabilizzare le condizioni della crescita e del mercato del lavoro". Il settore manifatturiero è di grande importanza per il sistema economico del Dragone e un suo rallentamento ha portato la maggior parte degli economisti a ritoccare al ribasso le loro stime sul Pil cinese per quest'anno.

La Cina ha già messo in campo alcune misure di contenimento della crisi economica, come il taglio dei tassi effettuato in giugno e luglio e l'abbassamento dei requisiti di riserva obbligatoria per le banche, manovra sfruttata in maggio e che potrebbe essere ripresa nei prossimi giorni. In molti chiedono un passo ulteriore a Pechino, allentando la leva fiscale, velocizzando gli investimenti infrastrutturali e dando una spinta alla moneta.

Sull'economia cinese pesano sia le condizioni dell'economia europea e americana, che condizionano in negativo i consumi, primo mercato per l'export cinese, sia alcune questioni interne come gli utili in caduta libera, la difficoltà di prestiti alle banche e la bolla delle proprietà immobiliari.

[email protected], Twitter: @ValeriaGazzoni

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