Boselli: “Dobbiamo conoscerci e collaborare”
Italia e Cina partner per il futuro della moda


	
In occasione dell'apertura delle sfilate di Milano Moda Donna P/E 2013, Mario Boselli, presidente della Camera Nazionale della Moda, interviene sul tema della cooperazione tra imprese italiane e cinesi nel settore del fashion
Una sfilata di Milano Moda Donna P/E 2013


In occasione dell'apertura delle sfilate di Milano Moda Donna P/E 2013, Mario Boselli, presidente della Camera Nazionale della Moda, interviene sul tema della cooperazione tra imprese italiane e cinesi nel settore del fashion

Milano, 19 settembre 2012 - La Camera Nazionale della Moda Italiana per prima ha avuto la lungimiranza di capire l’importanza degli accordi tra Cina e Italia. Già dallo scorso anno, ci siamo mossi per siglare delle intese tra i due paesi: il 27 ottobre 2011 con la China Fashion Association per lo sviluppo di una visione e di una strategia comune, lungimirante e globale sull’avvenire del settore, coerente con le caratteristiche delle filiere tessile abbigliamento moda dei rispettivi sistemi, ricercando ogni possibile complementarietà di azioni ed iniziative con scelte condivise. Inoltre, il 26 ottobre dello stesso anno, è stato firmato un accordo con China National Garment Association.

La mia profonda convinzione è che proprio in questo periodo di crisi e per prepararsi alla ripresa, solo con una maggiore integrazione fra le aziende ed i gruppi, cinesi ed italiani, nella produzione e distribuzione dei prodotti potremo meglio affrontare il futuro, rafforzando quel ruolo di leadership nei rispettivi ambiti di attività, diversi e complementari, che sono alla base delle nostre intese. Il modo: potrà essere quello di stipulare semplici alleanze commerciali o partnership più strutturate fra aziende esistenti o creazioni di nuove joint venture.

Poi vorrei indicare alcune piste sulle quali procedere per identificare le opportunità di business più promettenti e concrete: reciproco accesso al grande mercato cinese e a quello europeo, tramite il nostro Paese, soprattutto per quelle aziende che non sono ancora presenti sui rispettivi mercati. Presenza di brand cinesi alle manifestazioni espositive italiane con collezioni che rappresentino la creatività originale cinese, basata sulla storia e cultura del Paese. Partecipazioni a manifestazioni espositive che si svolgono in Cina da parte delle aziende italiane della filiera tessile-abbigliamento. Incremento delle esportazioni di tessuti italiani ad aziende e gruppi cinesi che vogliano incrementare il loro livello qualitativo e di creatività utilizzando i prodotti tessili migliori al mondo. Vi è un dato impressionante che testimonia dello sviluppo dell’export di tessuti. Fatto 100 il valore dell’export nel 2005, le esportazioni verso la Cina sono giunte nel 2011 a 185 mentre nei confronti di tutte le altre aree sono calati: Ue (a 27) da 100 a 76, Extra UE (a 27) da 100 a 84.

Un discorso più articolato merita il tema delle piccole medie aziende italiane produttrici di moda e “prêt-à-porter alto” non ancora presenti in Cina e che vorrebbero accedere a tale mercato. Un ragionamento che mi sono sentito spesso fare è che ci potrebbe essere un interesse per un prodotto “bello e ben fatto Made in Italy” anche  da parte di brand non molto conosciuti che vendano a prezzi abbordabili e possano rispondere alla domanda di un’ampia categoria di consumatori che definirei intermedi. Intermedi nel senso di potere d’acquisto, interessati a un prodotto italiano non caro come quello dei grandi nomi del prêt-à-porter.

Ora se questo scenario è corretto l’approccio che mi sento di suggerire è quello di un percorso di progressiva conoscenza fra gli operatori cinesi ed italiani, iniziando con un rapporto commerciale per qualche stagione e se i risultati fossero positivi i due attori potranno immaginare un’alleanza più strutturale con operazione sul capitale. Infine da approfondire sarà la formazione professionale e ciò sia per i cambiamenti intervenuti in Italia con l’affacciarsi sul mercato di nuovi attori, sia per i grandi progressi qualitativi e quantitativi che si stanno realizzando in Cina.

Mario Boselli, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana

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