Washington, 17 settembre 2012 - Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, punta il dito contro i "sussidi illegali" di Pechino al settore automobilistico Made in China. Gli Usa presenteranno un reclamo formale al Wto, l'organizzazione mondiale del Commercio, contro le sovvenzioni del governo cinese al settore automobilistico e dei ricambi auto, che l'amministrazione americana non esita a giudicare fuori legge. Lo ha rivelato ieri un funzionario della Casa Bianca, mentre l'annuncio di Obama arriverà nella giornata di oggi durante un tour elettorale in Ohio.
"Il punto chiave", ha spiegato all'agenzia di stampa Reuters il funzionario, "è che la Cina deve giocare secondo le regole del sistema commerciale globale. Se non lo farà, l'amministrazione Obama agirà per assicurare che gli interessi e i lavoratori americani possano competere su un piano di parità". Secondo i dati della Casa Bianca, ammonterebbero a oltre un miliardo di dollari i "sussidi illegali" stanziati dal governo cinese dal 2009 al 2011 verso il proprio settore automobilistico.
La decisione di Obama - secondo quanto riferiscono alcuni funzionari della Casa Bianca - non ha colto di sorpresa Pechino, che si aspetta questo genere di misure contro il proprio governo nei mesi precedenti le elezioni negli Stati Uniti. La mossa del presidente Usa si inserisce nel contesto della campagna presidenziale in corso. Il suo sfidante, Mitt Romney, nelle scorse settimane ha più volte accusato Obama di non fare sufficiente pressione sul governo cinese affinchè osservi le leggi sul commercio globale, sui brevetti e sui marchi di fabbrica. Il candidato repubblicano ha promesso di essere più duro contro le potenze asiatiche, qualora venisse eletto presidente, soprattutto contro la presunta manipolazione del tasso di cambio dello yuan da parte del Dragone.
In Ohio sono oltre 54 mila i dipendenti nel settore dei ricambi auto. Se si considera anche l'indotto, composto da industrie che producono alluminio, acciaio, plastica e componenti elettronici, il settore automobilistico comprende il 12,4% dei lavoratori dello Stato, secondo i dati della Casa Bianca. L'Ohio è tradizionalmente il più importante degli "swinging states", ovvero gli Stati che non hanno una chiara maggioranza democratica o repubblicana e contribuiscono in maniera significativa all'elezione del presidente in virtù del numero di grandi elettori che detengono. I sondaggi danno attualmente Obama in leggero vantaggio su Romney in Ohio, ma la Casa Bianca sconta il difficile momento economico e un tasso di disoccupazione tra i più alti nella storia degli Stati Uniti.