Pechino, 6 luglio 2012 - Il governo cinese ha affermato che risponderà in modo "adeguato" al ricorso presentato dagli Stati Uniti al Wto contro i dazi doganali imposti dalla Repubblica Popolare alle automobili prodotte in America. Washington ha depositato presso l'Organizzazione mondiale del commercio un documento che accusa la Cina di imporre tasse per più di 3 milioni di dollari sulle vetture made in Usa, una pratica che viene giudicata sleale. L'annuncio è stato dato dallo stesso Obama dal palco del convegno di campagna elettorale in Ohio, uno stato tra i più presenti nel settore dell'industria automobilistica.
Secondo dati diffusi dalla Casa Bianca, i dazi colpiscono circa l'80% dei veicoli Usa esportati nel Paese, soprattutto Chyrsler e GM. "Gli americani non hanno paura di competere. Se la concorrenza è leale e non scorretta ce la caviamo piuttosto bene", ha commentato il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, durante il suo discorso. "Per questo - ha aggiunto - faremo in modo che la concorrenza sia corretta". "L'amministrazione Obama continuerà a lottare per assicurare che la Cina non abusi delle leggi e non violi gli impegni sul commercio internazionale per bloccare l'export di prodotti costruiti in America", ha affermato in una nota il segretario al Commercio Usa, Ron Kirk. La Cina rappresenta il più grande mercato per l'auto e Pechino ha annunciato dal prossimo 14 dicembre tariffe anti dumping fino al 12,9% sui veicoli GM e fino all'8,8% su quelli Chrysler, accusando gli Usa di supportare il settore con "illegali" aiuti di stato. L'amministrazione Obama, che respinge le accuse, possiede il 32% di GM (dopo il salvataggio del 2008) mentre ha venduto a Fiat lo scorso anno la sua rimanente quota in Chrysler.
Secondo alcuni osservatori, si profila una vera e propria guerra commerciale tra Usa e Cina su questo fronte. L'Ohio, teatro del discorso odierno di Obama, è il terzo terzo mercato per le esportazioni in Cina, stimate in 2,7 miliardi di dollari. Le manovre di protezionismo economico operate da Pechino sono state attaccate di recente anche dalla Commissione Europea. E' stato, infatti, richiesto l'intervento del Wto nella risoluzione del conflitto tra Europa e Repubblica Popolare sulle restrizioni imposte all'esportazione di terre rare, materiali preziosi per la costruzione di apparecchi ad alta tecnologia, di cui la Cina è la prima produttrice al mondo. Il Paese di Mezzo è entrato nel 2001 a far parte dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, nata nel 1996.