La Cina fa shopping negli Usa in crisi:
acquisite aziende per 8 miliardi di dollari


	
  In un 2012 caratterizzato da un calo delle acquisizioni tra imprese a livello globale, la Cina infrange il record degli acquisti tra le aziende targate Usa. Segno della crescita e della maturazione dell'economia del Dragone
Un cinema AMC a Los Angeles
 

In un 2012 caratterizzato da un calo delle acquisizioni tra imprese a livello globale, la Cina infrange il record degli acquisti tra le aziende targate Usa. Segno della crescita e della maturazione dell'economia del Dragone

di Valeria Gazzoni

Pechino, 27 agosto 2012 - La Cina ha battuto l'ennesimo record sul piano dell'economia mondiale. Le aziende cinesi hanno compiuto acquisizioni di companies americane per la cifra di 7,8 miliardi di dollari nei primi otto mesi del 2012. A guidare la classifica degli acquisti più importanti c'è la trattativa tra Dalian Wanda, major dell'intrattenimento del dragone e la catena di cinema multisala AMC Entertainment, dal valore complessivo di 2,6 miliardi di dollari. In seconda posizione nel carrello dello shopping nel "supermarket" America si trova la cessione di ampie quote e partecipazioni della Devon Energy alla compagnia di stato cinese Sinopec, valsa alla statunitense 2,4 miliardi di dollari.

Un volume di affari che si aggira intorno agli 8 miliardi di dollari. Si tratta della somma più alta di tutti i tempi per quanto riguarda la frazione di anno e che potrebbe portare a oltrepassare la soglia degli 8,9 miliardi di dollari, record stabilito nel 2007, sul totale degli scambi del 2012. Il Financial Times ha intervistato Joe Gallagher, vice presidente per l'Asia della divisione acquisizioni e fusioni di Credit Suisse: "La Cina sta diventando più grande, più ricca e più sofisticata" e la sua fame di energia e risorse la porta a cercare investimenti profittevoli in tutto il mondo. Secondo Gallagher un incremento nel numero e nella grandezza degli acquisti di aziende americane da parte degli imprenditori di Pechino o Shanghai è un "prodotto naturale dello sviluppo di questo paese".

Ma non erano in molti ad aspettarsi queste performance tra Cina e Usa. Negli anni scorsi sono stati piuttosto frequenti i casi in cui le offerte provenienti dall'ex Celeste Impero venivano puntualmente rispedite al mittente da parte di board direttivi americani. In particolare i tentativi falliti da parte di Cnooc (China National Offshore Oil Company) di acquisire Unocal (Union Oil Company of California) nel 2005 e i rifiuti opposti al gigante delle telecomunicazioni Huawei avevano contribuito a diffondere l'immagine degli Stati Uniti come impenetrabili ai capitali cinesi.

Un'immagine che si è sgretolata nel corso di quest'anno, quando le attività tra America e Cina si sono rafforzate nonostante un raffreddamento generale del mercato mondiale delle acquisizioni e delle fusioni, che ha registrato un calo del 3% nella sola Cina e i dati peggiori dal 2003 a livello globale. A incrementare i risultati entro la fine dell'anno potrebbero arrivare i deal tra Cnooc e la compagnia petrolifera canadese Nexon (15,1 miliardi di dollari di offerta) e tra Sinopec e Chesapeake Energy, maggiore produttore di gas negli Usa.

[email protected], Twitter: @ValeriaGazzoni

 

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