China Labor Watch scrive a Tim Cook: condizioni di lavoro “deplorevoli” nelle partner di Apple
Cupertino di nuovo attaccata per il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori negli impianti cinesi. Troppi straordinari, stipendi miseri e nessuna assicurazione: la Ong redige un documento e ricorda a Cook le sue promesse
Cupertino di nuovo attaccata per il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori negli impianti cinesi. Troppi straordinari, stipendi miseri e nessuna assicurazione: la Ong redige un documento e ricorda a Cook le sue promesse
New York, 28 giugno 2012 - China Labor Watch giudica "deplorevoli" le condizioni di lavoro nelle fabbriche dei dispositivi Apple e scrive a Tim Cook. L'organizzazione non governativa per i diritti dei lavoratori cinesi, fondata a New York nel 2000 da Li Qiang, ha condotto un'indagine per quattro mesi in 10 aziende cinesi che producono le componenti fondamentali per tutti i prodotti del colosso di Cupertino. Intervistando 620 lavoratori e compiendo visite agli stabilimenti, Li e il suo network di collaboratori hanno redatto un documento nel quale denunciano "un ambiente di lavoro nocivo e dannoso, con lunghi orari di lavoro mal pagati". Secondo quanto si evince dal reportage, la famigerata Foxconn, forse proprio in seguito all'attenzione mediatica ricevuta suo malgrado, tra tutte le strutture visitate, sarebbe quella con lemigliori condizioni di lavoro.
Prima di China Labor Watch, la Fair Labor Association ha avuto modo di entrare negli impianti di 3 aziende legate a Apple, su esplicita richiesta di Tim Cook, in un tentativo di rispondere alle critiche piovute dai media di mezzo mondo in seguito all'ondata di suicidi che aveva colpito la Foxconn, principale partner cinese della Mela Morsicata. Già l'inchiesta di FLA, seppur commissionata da Cook, aveva parlato di un ricorso eccessivo al lavoro straordinario che veniva spesso mal pagato.
In seguito alla pubblicazione, Li Qiang ha inviato una lettera al successore di Jobs sul trono della Apple, invitandolo a intervenire per migliorare la situazione dei dipendenti delle aziende partner in Cina, come promesso nei mesi scorsi. "Le promesse sono sincere o fanno parte di una semplice operazione di pubbliche relazioni?", ha chiesto nella missiva.