Nuvole di crisi su Pechino
Altri due scandali politici nell’anno del Congresso


	
  A 50 anni dalla morte del soldato Lei Feng, il motto "Servire il Popolo" è sempre meno in auge tra i dirigenti del Partito Comunista cinese. La Repubblica Popolare è stata travolta da altri due scandali che coinvolgono cariche politiche, complicando la situazione in attesa del Congresso nazionale del Partito
Il Palazzo del Popolo a Pechino
 

A 50 anni dalla morte del soldato Lei Feng, il motto "Servire il Popolo" è sempre meno in auge tra i dirigenti del Partito Comunista cinese. La Repubblica Popolare è stata travolta da altri due scandali che coinvolgono cariche politiche, complicando la situazione in attesa del Congresso nazionale del Partito

di Valeria Gazzoni

Pechino, 28 maggio 2012 - Il 2012 è l'anno del 18esimo Congresso nazionale del Partito Comunista, evento che deciderà la direzione politica che prenderà la Cina per i prossimi 10 anni. Ma è anche, e non a caso, un anno che ha visto venire alla luce numerosi scandali politici e che è stato turbato da numerose proteste popolari, sia nelle piazze reali che in quelle virtuali. Due nuovi casi si aggiungono a quelli già noti: espulsione dal partito per l'ex-ministro delle ferrovie e arresto con accusa di stupro per un dirigente politico dello Henan.

L'ex-ministro delle Ferrovie cinesi, Liu Zhijun, è stato espulso dal partito dopo essere stato incriminato per corruzione. Sotto inchiesta dal febbraio 2011, quando è stato rimosso dall'incarico perché sospettato di "gravi violazioni della disciplina", è risultato colpevole di aver accettato grandi somme di denaro in cambio di favori politici ed economici e di affidare appalti a società risultate essere, indirettamente, sotto il suo controllo. Liu, oltre alla pena più grave per i membri del partito, si è visto anche confiscare tutti i suoi beni, mentre il suo fascicolo potrebbe anche passare ai giudici per un processo penale per alcuni crimini violenti. Il sistema delle ferrovie è sotto accusa in Cina per la cattiva gestione delle infrastrutture (nel luglio 2011 un incidente sulla linea ad alta velocità Hangzhou-Wenzhou ha ucciso 40 persone) oltre che per la corruzione ormai epidemica tra i suoi gestori. Imprenditori e politici sono attratti dall'enorme giro di affari che circonda il dicastero: il patrimonio che ha in gestione ammonta a circa 440 miliardi di euro per il solo quinquennio 2011-2015, mentre nei suoi registri compaiono circa 3 milioni di dipendenti sul territorio nazionale.

Li Xingong, vice direttore del comitato di partito della città di Yongcheng, nello Henan, è stato arrestato dopo aver confessato stupri ai danni di più di 10 ragazze minorenni, di cui approfittava dopo averle avvicinate proprio grazie alla sua posizione e al suo status politico. Nonostante le autorità abbiano dichiarato che il politico verrà trattato nel rispetto della legge ma senza alcuna indulgenza, il caso, ancora sotto indagine, ha già suscitato l'ira degli internauti sul popolare sito di micro-blogging Sina Weibo.

Questi due scandali seguono di poche settimane quello che ha coinvolto Bo Xilai, figlio dell'importante politico della Cina post-rivoluzione comunista BoYibo, capo del governo della municipalità di Chongqing noto in patria per la sua politica populista e di ripresa del maoismo. Ormai lanciato a tutta velocità verso le alte sfere della politica di Pechino, le sue ambizioni politiche sono giunte a una brusca fine in seguito ad accuse di corruzione e al suo presunto coinvolgimento nell'omicidio di un cittadino inglese. La vicenda è stata aggravata dalla fuga nel consolato americano della vicina città di Chengdu del capo della polizia di Chongqing, braccio destro di Bo, fuga che ha inaugurato uno dei periodi di maggiore tensione diplomatica tra Cina e Stati Uniti, giunto al culmine con l'affaire Chen Guangcheng.

Il Congresso si avvicina. E' in questa sede che sarà annunciata la nuova classe dirigente del paese, mentre Hu Jintao e Wen Jiabao, dopo 10 anni di governo, lasceranno i propri incarichi al vertice del governo. I due leader hanno già dei successori: il vice-presidente della Repubblica, Xi Jinping e il vice-premier Li Keqiang, designati come vice delle due maggiori cariche dello stato nel 2008. Se tutto sembra già detto e scritto, gli scandali che hanno travolto la politica cinese negli ultimi mesi hanno sconvolto come un terremoto quello che doveva essere solo un passaggio di consegne. L'immagine di armonia e coesione che il governo cinese cerca di propagandare in patria e all'estero è stata scalfita dai continui scandali di corruzione e criminalità proprio tra coloro che hanno giurato di "servire il popolo" e dagli intrighi della lotta al potere, tanto che pare che il Congresso possa essere posticipato ai primi mesi del 2013: il Congresso sarebbe solo il luogo in cui vengono formalizzate decisioni prese da tempo in luoghi più riparati che le sale del Palazzo del Popolo, decisioni che quest'anno si sono rivelate più difficili da prendere.

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