Changsha, 10 agosto 2012 - Si è aperto ieri in un tribunale di Chenzhou, Hunan, il processo ai 9 coinvolti nel caso del ragazzino che lo scorso aprile aveva venduto un rene per potersi comprare un iPhone e un iPad. Secondo l'accusa, potrebbero essere incriminati per ferite intenzionali. Le autorità hanno ricostruito la vicenda. He Wei, oberato dai debiti di gioco, ha organizzato il traffico come espediente per facili guadagni. Nel 2011 sono iniziate le ricerche di un potenziale "donatore" tramite chat room e siti web. Adescata la vittima, la banda ha affittato una sala operatoria dell'ospedale locale grazie alla complicità di un medico e qui Song Zhongyu, un chirurgo della provincia dello Yunnan, ha estratto un rene dal corpo di Wang, uno studente 17enne dello Anhui.
L'organo è stato venduto per più di 200mila yuan (250mila euro): He ha tenuto per sè 56mila yuan (circa 7000 euro) e distribuito il resto ai membri della gang, mentre al giovane sono andati 22mila yuan (2900 euro). Tornato a casa con un iPhone e un iPad, incontra i sospetti della madre, che temeva fossero il frutto di una rapina. Wang le avrebbe quindi confessato l'origine del denaro utilizzato per acquistarli. Così è scattata la denuncia nei confronti dei trafficanti, arrestati nel luglio dello scorso anno, mentre altri 4 complici, infermieri e anestesisti che hanno partecipato al trapianto, sono stati posti agli arresti domiciliari il 5 marzo 2012.
Gli avvocati del ragazzo hanno chiesto il pagamento di 2,27 milioni di yuan (circa 290mila euro) per danni: il giovane aveva subito un ricovero d'urgenza in seguito ad un'insufficienza renale. La sentenza non è ancora stata emessa.