Costringono all’aborto donna al settimo mese: puniti 3 funzionari dopo foto pubblicate sul web
Una donna in avanzato stato di gravidanza è stata costretta ad abortire perchè non poteva pagare la multa prevista per chi ha già avuto un figlio. Tre funzionari sono stati fermati dopo che foto della donna e del feto avevano sollevato l'indignazione popolare
Una donna in avanzato stato di gravidanza è stata costretta ad abortire perchè non poteva pagare la multa prevista per chi ha già avuto un figlio. Tre funzionari sono stati fermati dopo che foto della donna e del feto avevano sollevato l'indignazione popolare
di Valeria Gazzoni
Xi'an, 15 giugno 2012 - Tre funzionari governativi sono stati rimossi dai loro incarichi e verranno giudicati in sede penale per aver costretto una donna al settimo mese di gravidanza ad abortire. I tre erano responsabili della pianificazione familiare della contea di Ankang, nella provincia settentrionale dello Shaanxi, ed hanno costretto la donna a interrompere la gravidanza in quanto, già madre di una bambina, non era in grado di pagare la multa comminata a chi viola la legge del figlio unico. Le eccezioni a questa norma sono previste solo per gli appartenenti ad etnie minoritarie e per i residenti di zone rurali che hanno già avuto una figlia, ma la giovane coppia vittima di questa violenza era in possesso di un hukou, un certificato di residenza, di tipo urbano.
Feng Jianmei, 27 anni, ha raccontato al Guangzhou Southern Metropolis Daily di essere stata portata in ospedale contro la sua volontà e di aver subito un'iniezione letale per il feto, nato morto il giorno seguente. Familiari ed attivisti per i diritti umani hanno pubblicato su internet alcune foto che ritraevano lei e il feto ormai deceduto e ancora immerso nel sangue nel loro letto d'ospedale, scatenando l'indignazione e l'ira dell'opinione pubblica cinese. La controversa politica del figlio unico, implementata in Cina dalla fine degli anni Settanta, non prevede in nessun modo la pratica dell'aborto in uno stato così avanzato di gravidanza, illegale nella Repubblica Popolare. La norma prevede che ad ogni contea venga assegnata annualmente una quota di nascite stabilita a priori da uffici governativi, e la carriera dei funzionari locali per la pianificazione familiare si lega al rispetto di questa quota e per questo motivo, sono ricorsi, ed ancora ricorrono, a violenze ed abusi, in particolar modo sulle donne e sulle bambine.