Cina: il 94% non si fida degli stranieri
Giusto controllare loro lavoro
e situazione economica

 

Pechino, 22 maggio 2012 - Per il 94% dei cinesi occorrerebbe monitorare con maggiore attenzione le condizioni finanziarie, le attività e lo status professionale degli stranieri che vivono in Cina. Il dato proviene da un sondaggio on line, sul sito Sina Weibo, ideato dallo scrittore Zheng Yuanjie, a cui hanno risposto oltre 6.000 persone. Mentre la maggior parte degli internauti hanno affermato la necessità di tenere gli stranieri sotto più stretta osservazione, numerosi hanno però parlato di sondaggio ''parziale e populista'' e di ''mentalità chiusa''. Il numero di stranieri entrati in Cina è aumentato significativamente negli ultimi anni: i dati ufficiali indicano un aumento dai 740.000 del 1980 agli oltre 27 milioni dello anno scorso, con un incremento medio annuo del 10% negli ultimi dieci anni. A partire dal 2011, oltre 4.700 stranieri hanno ottenuto permessi di soggiorno permanente in Cina. Secondo i dati del Ministero cinese di pubblica sicurezza più di 20.000 stranieri lo scorso anno sono però stati scoperti a risiedere o lavorare illegalmente in Cina.

Secondo quanto riporta l'agenzia Ansa, il sondaggio arriva solo pochi giorni dopo che un noto anchorman cinese, Yang Rui, durante una puntata del suo talk show ''Dialogue'' in onda su Cctv 9, canale in inglese della televisione di stato cinese, ha lanciato invettive contro gli stranieri in Cina, definendoli, tra le altre cose, ''spazzatura'' e ''pezzenti che vengono in Cina solo per fare soldi''. Le parole del giornalista, accusato di xenofobia, sono state ampiamente criticate anche da molti cinesi. Nel tentativo di difendersi, Yang Rui ha detto che le sue parole sono state in buona parte travisate e che le sue accuse erano dirette non contro gli stranieri in generale, ma contro coloro che vivono in Cina senza rispettare le leggi del paese''.

Pochi giorni fa, le autorità di Pechino hanno annunciato un inasprimento dei controlli sui residenti stranieri per limitare il fenomeno dell'immigrazione clandestina. Anche la legislazione che riguarda i permessi di soggiorno e i permessi di lavoro è in via di aggiornamento, per adeguarsi al flusso maggiore di lavoratori stranieri in ingresso e anche per attirare nuovi "cervelli in fuga" verso il paese.