Pechino vince anche il gran premio delle vendite
Ai nastri di partenza il Salone dell’automobile


	
Appuntamento a Pechino per gli appassionati delle quattro ruote: il Salone dell'automobile in edizione cinese promette meraviglie tra nuove supercar, lussuosi suv, berline low cost e piccole utilitarie, ce n'è per tutti i gusti e tutti i portafogli. Molte le aziende italiane, protagoniste del mercato di altissima fascia, ma non solo.
Una modella posa vicino a una Ferrari California al Salone dell’automobile di Pechino


Appuntamento a Pechino per gli appassionati delle quattro ruote: il Salone dell'automobile in edizione cinese promette meraviglie tra nuove supercar, lussuosi suv, berline low cost e piccole utilitarie, ce n'è per tutti i gusti e tutti i portafogli. Molte le aziende italiane, protagoniste del mercato di altissima fascia, ma non solo.

di Valeria Gazzoni

Pechino, 24 aprile 2012 - Questa settimana inaugura il Salone dell'automobile di Pechino, vetrina dell'unico mercato del motore che ancora è in crescita, la Cina, ovviamente. Le più grandi aziende del settore sono presenti e in molti casi hanno scelto proprio quest'occasione per svelare nuovi modelli, la maggior parte dei quali è stata prodotta in partnership con aziende locali ed è stata costruita su misura per le tasche e il gusto del pubblico orientale.

Auto di lusso, supercar e vetture di design sono le predilette del mercato cinese e le case automobilistiche di tutto il mondo sono pronte ad accontentare anche i clienti più esigenti. Maserati ha presentato Kubang, concept di un nuovo Suv di lusso, destinato ad essere "particolarmente apprezzato dal mercato cinese, in cui questo segmento di vetture è molto appetibile'', ha dichiarato Harald Wester, amministratore delegato della casa del Tridente. Lo scorso anno le vendite del gruppo sono quasi raddoppiate e ad oggi 2400 Maserati viaggiano sulle strade cinesi.

Silvio Pietro Angori, ad di Pininfarina punta invece sui "settori del design (stile e ingegneria) e della mobilità sostenibile'' per espandere il proprio business con i costruttori cinesi. L'azienda torinese è a Pechino con il prototipo Cambiano. L'azienda ha all'attivo collaborazioni con le più prestigiose aziende automobilistiche cinesi ed ha aperto anche una sede a Shanghai.

 A vent'anni dal suo primo ingresso nel Paese di Mezzo, Ferrari ha fornito dati entusiastici riguardo la propria presenza nel paese, ed ha annunciato che celebrerà questi successi con una mostra permanente presso l'Italia Center dello Shanghai World Expo Park, in cui sarà presentata una serie speciale della 458 Italia, dalla livrea decorata con un "longma", leggendario dragone-cavallo, perfetto per simboleggiare il rapporto tra il Cavallino Rampante e la Cina.

Porsche ha dichiarato che, sebbene non abbia ancora in previsione di aprire fabbriche in loco, ha invece intenzione di assumere nuovi talenti dal Paese di Confucio. Nel contempo, Matthias Mueller, presidente dell'azienda tedesca, ha reso noto che, nell'ambito di una crescita generale delle vendite, stanno già andando a ruba le prenotazioni per la nuova 918 Spyder, che arriverà sul mercato cinese solo nel 2014 per la modica cifra di 1,6milioni di euro: nonostante la vettura sarà distribuita in soli 918 esemplari, le richieste pervenute sono già più del triplo.

Ma il mercato cinese è ugualmente attraente anche per le case automobilistiche di fascia più commerciale. Anche la Fiat è presente nella capitale cinese: Marchionne ha partecipato alla giornata di apertura presentando Viaggio, nuova arrivata nella collezione del gruppo torinese, pensata per il mercato cinese e realizzata in collaborazione con la Guangzhou Automobile Company (GAC). La nuova berlina sarà in produzione a partire da fine giugno nello stabilimento di Changsha.

La francese Renault ha dichiarato di aver preso accordi con un partner cinese, la Dongfeng Automobile Co. Si tratta di una svolta per l'azienda francese, unica tra i grandi gruppi a non produrre ancora ditettamente in Cina, anche se Nissan, sua collegata, è già in Cina da tempo, in joint venture proprio con Dongfeng. Non è escluso che nuovi stabilimenti vengano inaugurati nella centrale Wuhan, come vociferato dalla stampa locale.

Alfredo Altavilla, amministratore delegato di Iveco, ha dichiarato che il mercato cinese è una priorità per l'azienda italiana, che in questo paese ha già dato vita a diverse joint venture per la produzione di veicoli commerciali. "Nei prossimi cinque anni, tra gli obiettivi c'è quello di triplicare le vendite, con il lancio di nuovi prodotti, incrementando la nostra capacità produttiva e i nostri investimenti in ricerca e innovazione''. Le automobili prodotte dalle controllate del gruppo non sono destinate solo al mercato locale ma ambiscono ad essere prodotti di rilievo internazionale. Nel 2011, Iveco ha venduto, attraverso le sue partecipate in Cina, 143mila veicoli, che rappresentano circa il 50% dei volumi globali dell'azienda nel mondo.

Giunta alla 12esima edizione, questa manifestazione che si svolge con cadenza annuale, una volta a Pechino e una a Shanghai, si apre in un momento di flessione del mercato cinese. Dopo gli spettacolari risultati del 2009 e e 2010, l'anno scorso la crescita ha rallentato al 2,5%, e la competizione è feroce. Al Salone verranno presentati, secondo il sito web ufficiale, 120 nuovi modelli, ''dei quali 36 realizzati da imprese multinazionali''.

 

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