Come gia' annunciato a settembre, il governo cinese ha confermato l'apertura a societa' straniere di servizi internet, telefonici e del settore console e videogiochi, all'interno della Shanghai Free Trade Zone. Societa' straniere potranno operare totalmente in cinque settori delle telecomunicazioni che comprendono call center, App store e accessi a internet (questi ultimi solo all'interno della free trade zone). Societa' straniere impegnate nei dati online e nei servizi di analisi non potranno avere proprieta' maggiori del 55% di una societa'. Tutti i servizi, ad esclusione di quello dell'accesso a Internet, potranno essere forniti in tutto il paese, ma c'e' l'obbligo per la societa' di essere registrata nella Fre Trade Zone di Shanghai.
Oltre a quello delle telecomunicazioni, un settore importante aperto all'interno della nuova zona di libero scambio di Shanghai e' quella delle consolle e dei giochi elettronici, ponendo fine ad un divieto di 14 anni in Cina e che apre le porte ai giganti giapponesi e americani del settore. Anche in questo caso, le societa' dovranno essere registrate nella Ftz di Shanghai e potranno vendere giochi e console in tutta la Cina, previa ispezione e approvazione delle autorita' di Pechino. I dettagli dell'iniziativa, secondo un comunicato, saranno diffusi successivamente. Lanciata alla fine dello scorso settembre, la Free Trade Zone di Shanghai copre un'area di quasi 30 chilometri quadrati a Pudong e che comprende anche l'aeroporto internazionale omonimo e le aree di Waigaoqiao e Yangshan (gia' zone economiche speciali). Nelle intenzioni del governo cinese, la Ftz rappresenta un progetto pilota nel quale sperimentare riforme poi da estendere a tutto il paese. Al momento l'iniziativa non ha riscosso i favori di molte societa' straniere, che rappresentano meno del 3% di quelle registrate nella Ftz, soprattutto a causa di regole e tempi non definiti per le riforme annunciate, ma le sempre maggiori aperture di settori tabu' in Cina, lascia presupporre l'aumento di questa percentuale.