Linea diretta tra i due Paesi per sfuggire alla congiuntura economica. Occhi puntati sulle piccole e medie imprese e sui settori più innovativi
di Valeria Gazzoni
Milano, 3 dicembre 2012 – Si è conclusa oggi la visita in Italia di Jia Qinglin, presidente del Comitato nazionale dell’organo politico-legislativo cinese, la Conferenza politica consultiva del popolo. La scorsa settimana Jia ha partecipato a numerosi meeting istituzionali con le maggiori cariche politiche del nostro paese, dai quali è scaturito l’impegno ad un rafforzamento dei legami economici tra Italia e Cina, impegno anche concretizzatosi in contratti per 1,27 miliardi di dollari tra imprese dei due paesi.
Giunto a Roma lo scorso martedì, il leader politico cinese ha incontrato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il premier Mario Monti e i presidenti delle Camere, Renato Schifani e Gianfranco Fini.
Al cuore del dialogo, il proseguimento di relazioni economiche strategiche nei settori chiave dell’hi-tech, dell’ambiente e della creatività, mentre l’attenzione si sposta sempre più sulle piccole e medie realtà imprenditoriali. La linea da seguire è già stata dettata all’interno del piano triennale per la cooperazione economica ancora in corso, cui presto farà seguito un nuovo documento congiunto.
Da parte cinese arriva anche l’augurio per un incremento degli investimenti di Pechino in Italia, anche nel campo delle infrastrutture. Palazzo Chigi rende noto che sono stati già firmati sei accordi di cooperazione, dal valore totale di 1,27 miliardi di dollari. Ad esempio, il gigante delle telecomunicazioni Huawei si è legato a Fastweb per 557 milioni di dollari, mentre China Everbright Ltd e Ferretti Group hanno sottoscritto un’intesa da 480 milioni di dollari.
Ma alla Cina del soft power preme anche lo sviluppo di legami internazionali a livello culturale e sociale. Infatti, durante i vertici si è parlato della promozione di nuove iniziative, tra cui gli “anni della cultura” del paese partner e il sostegno al turismo e alla mobilità studentesca.
“I nostri paesi si trovano entrambi in una nuova fase del proprio sviluppo socioeconomico e hanno la volontà e la sicurezza di fortificare i legami bilaterali” ha affermato Jia durante l’incontro con Schifani. Questi legami, inaugurati nel 2004, hanno reso l’Italia il quinto partner commerciale del Dragone all’interno dell’Unione Europea e la Cina il principale mercato per il Belpaese in tutta l’Asia.