Generali rottamati, cambio di guardia generazionale anche per l’ Esercito del Popolo
Almeno dieci componenti, inclusi due vice presidenti, della Commissione militare centrale, l'organismo da cui dipendono le forze armate, sono in procinto di andare in pensione, cosi' come molte altri fra i vertici militari. Preoccupazioni Usa
Almeno dieci componenti, inclusi due vice presidenti, della Commissione militare centrale, l'organismo da cui dipendono le forze armate, sono in procinto di andare in pensione, cosi' come molte altri fra i vertici militari. Preoccupazioni Usa
Pechino, 24 ottobre 2012 - Cambio di guardia generazionale in vista anche all'esercito di liberazione del popolo, non solo ai vertici politici in Cina. Almeno dieci componenti, inclusi due vice presidenti, della Commissione militare centrale, l'organismo da cui dipendono le forze armate, sono in procinto di andare in pensione, cosi' come molte altri fra i vertici militari.
In arrivo, anche se e' difficile stabilire chi, c'e' comunque la nuova generazione di graduati che non ha mai combattuto, figli della ''nobilita' rossa'', per lo piu' di militari, cresciuti nel privilegio e con maggiore fiducia in loro stessi al limite dell'arroganza. Come riporta il Washington Post, saranno loro a determinare la politica estera del paese nel prossimo futuro facendo leva su forze armate rivolte all'esterno e non piu' all'interno, e soprattutto rinnovate che negli ultimi anni hanno potuto contare su investimenti crescenti (nel 2002, 20 miliardi, 120 lo scorso anno, con il sorpasso sugli investimenti americani nella difesa previsto per il 2035).
Nello scandalo che ha travolto la carriera politica di Bo Xilai, sono rimasti invischiati anche almeno due generali a lui vicini e che avrebbero dovuto essere designati nella Commissione, Liu Yuan, commissario politico dell'Accademia di scienze militari, e Zhang Haiyang, commissario politico del secondo corpo di artiglieria. Questo rende piu' difficile fare previsioni sui singoli nomi.
Non e' poi neanche chiaro se il presidente uscente Hu Jintao rimarra' comunque alla guida della Commissione, come ha lasciato intendere il mese scorso e come fece il suo predecessore Jiang Zemin, indebolendo, se fosse confermato, il suo successore in pectore Xi Jinping, che ha rapporti migliori con i militari (suo padre e' l'eroe revoluzionario Xi Zhongxun). Inusuale, un coro di proteste per questa alternativa fra le fila dei militari: ''quando una persona deve andarsene, deve andarsene'', ha commentato un generale in pensione citato dal Washington Post Una caratteristica abbastanza certa delle forze armate cinesi di nuova generazione sara' l'abbandono dei compiti di controllo interno che, dopo la repressione della Tiennamen, sono stati gradualmente trasferiti alla polizia armata del popolo. ''I militari e la polizia armata devono avere ruoli separati. I primi devono concentrarsi nella difesa, i secondi mantenere il controllo delle questioni interne'', ha dichiarato di recente in una rara intervista uno dei nuovi generali in ascesa, Luo Yuan.
Il malcelato timore, negli Stati Uniti, e' che a emergere sara' ''un realte antagonismo'' con gli Usa, come spiega l'analista della Heritage Foundation Dean Cheng denunciando il rischio che ''insieme a una leadership politica desiderosa di dimostrare quanto la Cina sia migliorata...basta solo che qualcuno commetta un errore, una scintilla che generi una escalation incontrollata...