Sospesa a Milano,
il suo futuro
è a Pechino:
presto un’Area C
anche per la capitale cinese


	
Traffico per le strade di Pechino


di Valeria Gazzoni

Pechino, 24 agosto 2012 - Presto, anche gli automobilisti della capitale cinese potrebbero trovarsi alle prese con una Area C. Una proposta in tal senso è contenuta nel nuovo piano quinquennale presentato dalla commissione municipale pechinese per i trasporti. L'idea di implementare il pagamento di un pedaggio all'ingresso del centro città è venuta agli amministratori di Pechino dopo aver introdotto, lo scorso gennaio, un sistema per limitare gli acquisti di nuove automobili in città a 20mila unità al mese, mediante l'estrazione a sorte dei nominativi di coloro che hanno richesto, e così otterranno, la targa per immatricolare una nuova vettura.

Le quattroruote che fanno la spola tra la Città Proibita, gli hutong della città vecchia e i grattacieli di Sanlitun hanno superato i 5 milioni all'inizio del 2012, rendendo Pechino una delle città cinesi più trafficate (e inquinate). Song Guohua, professore alla Beijing Jiaotong University e uno degli autori del piano quinquennale, ha affermato che l'idea di una "congestion charge" a Pechino era nell'aria da lungo tempo, ma anche che molti cambiamenti dovranno essere introdotti al sistema dei trasporti della capitale prima dell'introduzione ufficiale del pedaggio. "La città deve migliorare il sistema dei trasporti pubblici, per fornire migliori alternative a chi vorrà rinunciare ad utilizzare la propria automobile". Una considerazione che molti milanesi condividerebbero volentieri in seguito all'introduzione dell'Area C in città nei mesi scorsi.

Secondo gli studi considerati nella redazione del progetto, circa la metà dei residenti in aree urbane di Pechino sceglierà autobus e metropolitane entro il 2015, mentre il kilometraggio totale delle linee di trasporto pubblico della capitale raggiungerà 660 km. Secondo Song, il pagamento di un pedaggio per l'ingresso in città dovrà strutturarsi in modo flessibile, riguardando determinate aree per determinati periodi di tempo.


Il governo cittadino ha già messo a punto altri provvedimenti per ridurre la presenza di automobili per le strade di Pechino: una gestione "smart" dei parcheggi che guida gli automobilisti e regola il pagamento della sosta e un sistema di bike sharing. In giugno le prime 2000 bicilette sono state messe a disposizione per i pechinesi lo scorso giugno, per diventare 25mila entro la fine dell'anno. Un'infinità in confronto ai numeri del progetto milanese, comunque ai primi posti in Europa per utilizzo: ad oggi sono attive in città 144 stazioni per poco meno di 2500 biciclette cifre che si prevede raddoppieranno nel 2015. 

[email protected], Twitter: @ValeriaGazzoni

 

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