Supercoppa
Pechino si scopre
bianconera:
il Napoli abbaia
ma la Juve morde


	
Vucinic festeggia il gol

 

Pechino, 12 agosto 2012 - In tanti si aspettavano un tifo meno caloroso, probabilmente perché in Cina la rivalità fra Juventus e Napoli avrebbe dovuto sentirsi un po' di meno. E invece si sbagliavano. Al Nido d'Uccello di Pechino è andata in scena una delle sfide più vibranti - e ovviamente corredate dalle immancabili polemiche che il calcio italiano ormai riesce a portare con sè anche oltre continente - tanto in campo quanto sugli spalti. Ad aggiudicarsi la Supercoppa Italiana, che si disputa fra i vincitori dello scudetto e quelli della Coppa Italia, sono stati i bianconeri guidati in panchina da Massimo Carrera, che sostituisce lo squalificato Antonio Conte.

 

Ma è Cavani, bomber di razza e classe sopraffina, ad aprire le marcature. E nel primo tempo è spesso il Napoli ad avere il pallino del gioco. Alla rete del suo attaccante simbolo replica il centrocampista juventino Asamoah, probabilmente il migliore acquisto dell'estate bianconera, che riporta la gara in parità: 1-1. Ma il Napoli nella propria faretra ha una freccia che spesso punisce la Juventus: quel Goran Pandev che firma la rete del 2-1. La seconda frazione di gioco vede in campo una Juventus più pimpante e con voglia di fare. Vucinic, subentrato a uno spento Matri, sembra indiavolato: è lui che per ben due volte va vicino alla rete prima colpendo in pieno la traversa e poi dribblando un po' tutta la difesa partenopea ma trovando il coriaceo Maggio sulla propria strada. Ed è ancora lui a procurarsi il calcio di rigore che permette a Vidal, preciso nella trasformazione, di portare i Carrera's boys sul 2-2.

 

Le scintille non mancano, anche se sugli spalti sembrano esserci soltanto due colori: il bianco e il nero. In campo succede di tutto, tanto che prima vengono espulsi Zuniga e Pandev e poi è Mazzarri, tecnico agitatissimo e polemico come di consueto, a dover lasciare la gara. Ai tempi supplementari la Vecchia Signora dilaga: a mettere sfortunatamente la palla alle spalle del proprio portiere è il difensore del Napoli Christian Maggio, mentre a firmare la rete del definitivo 4-2 per la Juventus è Mirko Vucinic. Sugli spalti del Nido d'Uccello di Pechino parte la ola e i cori dei tantissimi tifosi cinesi sono quasi tutti per i bianconeri. Singolare come molti supporter cinesi espongano anche il numero 30, segno degli scudetti conquistati dalla squadra bianconera sul campo e al centro di una querelle praticamente infinita fra la dirigenza juventina e la Federazione Italiana. Evidentemente nell'era della globalizzazione anche le polemiche varcano i confini nazionali.

 

di Cristiana Mariani

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