Pechino, 2 agosto 2012 - "Addio Badminton": l'olimpionica Yu Yang comunica il ritiro dalla scena sportiva con un breve messaggio apparso mercoledì sera su Weibo, il Twitter cinese. Ecco l'ultimo atto di quella che finora è stata la vicenda più controversa dei Giochi di Londra 2012: martedì Yu e la compagna Wang Xiaoli erano state squalificate insieme ad altre sei giocatrici provenienti da Corea del Sud e Indonesia, tutte accusate di aver giocato al loro peggio in modo di perdere alcune partite e garantirsi così l'incontro con una squadra più debole nella fase successiva del torneo o, nel caso delle cinesi, di evitare la squadra delle connazionali al turno successivo.
Un "biscotto" in piena regola, insomma, che ha attirato sulle atlete i fischi del pubblico e un'indagine da parte delle autorità sportive competenti. Mentre Corea del Sud e Indonesia hanno tentato senza successo di sporgere appello contro la squalifica, Pechino accetta la decisione della Badminton World Federation: "Come allenatore, devo delle scuse ai tifosi e agli spettatori cinesi. Non abbiamo mostrato appieno lo spirito sportivo della nostra squadra" ha dichiarato il coach Li Yongbo.
Scuse presentate sulla tv di Stato cinese anche dalla coppia Yu-Wang: "Non ci siamo mostrate adeguate a rappresentare lo spirito olimpico" dicono le atlete, che prima dello scandalo risultavano le numero uno al mondo nella classifica stilata dalla Badminton World Federation. Ma gli account Weibo di Yu Yang e Wang Xiaoli raccontano una versione diversa: "Prima della partita eravamo entrambe infortunate - scrive Yu - e abbiamo utilizzato la regola di abbandonare la partita per prepararci meglio al round successivo. Avete idea di quanto dolore dobbiamo affrontare noi atleti quando siamo costretti a giocare anche dopo un infortunio? Dico addio al mio amato badminton e alla Badminton World Federation, che ha rovinato tutti i miei sogni".
Le atlete orientali stavano applicando una tattica consentita dalle regole, o hanno davvero violato lo spirito olimpico? Secondo l'ex coach della nazionale britannica Andy Goode, le olimpioniche cinesi hanno obbedito a un ordine dello staff, senza percepire nulla di davvero antisportivo nel loro comportamento. "Nessuna delle due squadre sembrava sforzarsi davvero" ha scritto Olympic News Service in merito alla prima partita incriminata, nella quale Yu e Wang hanno incontrato le sudcoreane Kim Ha-na e Jung Kyung-eun. Dopo che numerosi servizi di entrambe le squadre sono finiti contro la rete in maniera quasi teatrale, l'arbitro Torsten Berg si è visto costretto a richiamare le giocatrici, tra le proteste degli spettatori. Solo in seguito, quando la partita Sud-Corea-Indonesia si è conclusa con esiti simili, la Badminton World Association ha deciso di squalificare tutte le otto atlete coinvolte nella vicenda. "Si è trattato di uno spettacolo inaccettabile - ha dichiarato il presidente del comitato organizzatore delle Olimpiadi di Londra 2012 Sebastian Coe - chi ha voglia di assistere a una partita del genere?"