Vivono a Pechino, hanno l’iPad e viaggiano spesso
Ecco l’identikit dei paperoni di Cina: sono 1 su 1300


	
Una Aero Coupe, automobile extra-lusso, in mostra a Pechino
 

di Valeria Gazzoni

Shanghai, 1 agosto 2012 - Nel 2011 in Cina il numero di multimilionari (almeno 10 milioni di yuan - circa 1.3 milioni di euro) ha raggiunto la cifra record di 1,02 milioni di persone. Tra questi, il rapporto della Hurun, la società che stila ogni anno la classifica dei magnati dell'economia cinese, individua anche 63.500 supericchi, il cui patrimonio ammonta almeno a 100 milioni di yuan. Come era prevedibile, l'84% di questi paperoni d'Oriente abita nelle aree più economicamente influenti della Repubblica Popolare, ovvero le coste orientali e meridionali del paese, mentre a Pechino si concentrano ben 179mila persone. La lista non comprende i funzionari pubblici e si limita ai portafogli più gonfi della Cina Continentale, escludendo Taiwan, Hong Kong e Macao.

La capitale si conferma in cima alle preferenze dei mega-ricchi del paese: come nel "Hurun Report" del 2011, quando guadava la classifica seguita dalla provincia del Guangdong, da Shanghai e dal Zhejiang. Metà dei personaggi elencati nel reportage sono proprietari di un'azienda, mentre il resto si compone di investitori del mercato azionario o del mercato immobiliare e dei cosiddetti "colletti d'oro", dirigenti di alto livello. Il 60% dei tycoon cinesi non ama il rischio e si affida al buon vecchio mattone per i propri investimenti, preferito alle aleatorie azioni. Ma che non si dica che non sono al passo con i tempi: i 2/3 dei businessmen possiede un iPad, l'86% fa acquisti online e il 40% utilizza i microblog di Weibo.

Per quanto riguarda il modo in cui i loro patrimoni vengono utilizzati, viaggiare si conferma in cima alle preferenze, mentre un'educazione a cinque stelle, preferibilmente all'estero, per i propri rampolli ha scavalcato l'acquisto di beni di lusso. Il 44% avrebbe anche dichiarato di essere intenzionato a lasciare la patria del socialismo di mercato verso suoli più economicamente liberali come il Canada, gli Stati Uniti e Singapore. Forse questa scelta si deve alle crescenti preoccupazioni che questi magnati dello yuan esprimono rispetto all'economia del proprio paese: solo il 28% si dice sicuro delle sorti dell'economia cinese nei prossimi anni rispetto al 54% del 2010. A conferma di ciò, è da notare che i super-ricchi del Dragone stanno accantonando provviste: ognuno di loro avrebbe speso in media 1,76 milioni di yuan (225 mila euro) nel 2011, il 9% in meno rispetto all'anno precedente. Anche i ricchi piangono, sembrerebbe. Ma la Cina può consolarsi, i multimilionari sono "solo" 1 su 1300 del miliardo e 340 milioni dei suoi abitanti.

 

[email protected], Twitter: @ValeriaGazzoni

 

 

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