“Nessun pretesto valido per intervento in Siria” Ban Ki-Moon a Pechino, ma Hu è vicino al Cremlino
Presto la votazione del Consiglio di Sicurezza. Il segretario Onu cerca l'appoggio cinese alla bozza per la possibilità di un intervento armato, ma un editoriale del Quotidiano del Popolo lascia poche speranze
Presto la votazione del Consiglio di Sicurezza. Il segretario Onu cerca l'appoggio cinese alla bozza per la possibilità di un intervento armato, ma un editoriale del Quotidiano del Popolo lascia poche speranze
di Valeria Gazzoni
Pechino, 18 luglio 2012 - Il presidente della Repubblica Popolare Cinese Hu Jintao ha incontrato questa mattina il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon. Al centro del colloquio la questione siriana: il 20 luglio scade la missione degli osservatori Onu e il voto sulle due bozze presentate da Russia e dai paesi occidentali è atteso per le prossime ore. L'ex capo della diplomazia Sud Coreana è giunto nella capitale cinese per chiedere il sostegno della Cina alla risoluzione presentata da Gran bretagna, Francia e Germania con il sostegno degli Stati Uniti, che prevede il prolungamento della missione degli osservatori Onu a Damasco per altri 45 giorni e l'introduzione di sanzioni più dure, tra cui anche la possibilità di un intervento armato, se Bashar al-Assad non fermerà il ricorso alle armi contro l'opposizione.
Nonostante esponenti della diplomazia cinese hanno fatto sapere che avrebbero "studiato con estrema attenzione" il testo, da più fonti è stato espresso il timore di un allineamento di Pechino alla posizione russa, che vorrebbe prolungare la presenza degli osservatori nel paese per altri tre mesi, ma senza possibilità di un intervento militare. Le possibilità di un'approvazione della bozza di Mosca sono remote, più probabile una situazione di stallo. Le due potenze hanno già opposto in due occasioni il veto a risoluzioni contro il regime di Damasco, schierandosi fortemente contro la possibilità di ingerenze straniere nella politica interna siriana. Entrambe hanno, però, appoggiato il piano di pace messo appunto da Kofi Annan.
"Ho spiegato la gravità della situazione attuale e tutti i dirigenti cinesi hanno compreso il mio punto di vista" ha dichiarato Ban, ma un editoriale al vetriolo pubblicato ieri sul Quotidiano del Popolo lascia ben poche speranze ad un'approvazione cinese della bozza occidentale. "Non importa quanto possano essere buone le intenzioni, non ci sarà mai un valido pretesto per un'ingerenza straniera in Siria", queste le parole dell'articolo, firmato Zhong Sheng, ovvero "la voce del popolo". Lo scritto prosegue in una critica della gestione Onu dei casi Iraq e Gheddafi: "ingerenze straniere volte a prevenire un disastro umanitario sono encomiabili, ma non esiste forse un disastro umanitario che perdura da oltre dieci anni a cui non è ancora stata trovata una soluzione?" e ancora "tutti quelli che elogiano il modo in cui è stato deposto il tiranno libico non hanno mai pensato a quante migliaia di innocenti sono morte dopo che è stata dichiarata la guerra?".