Santuario buddista sarà quotato
in borsa per
93 milioni di euro
Ma è polemica
con Pechino


	
La statua della dea Guanyin nel tempio di Putuo
 

Hangzhou, 3 luglio 2012 - La Putuo Mountain Tourism Development Co. è pronta a sbarcare sul mercato azionario nazionale cinese dopo un anno di accurati preparativi e analisi finanziarie. Normale amministrazione nel paese del Dragone, dove l'economia si mantiene ancora in crescita e gli scambi finanziari sono sempre in positivo, se non fosse che il monte Putuo, nel Zhejiang, ospita uno dei santuari buddisti più visitati dai fedeli e dai turisti cinesi. "Vogliamo lanciare un'offerta pubblica dal valore di 750 milioni di yuan (più di 93 milioni di euro) per promuovere lo sviluppo del monastero" ha dichiarato Zhang Shaolei, portavoce del Comitato per la gestione del monte Putuo, legato all'azienda prossimamente quotata in borsa. Secondo quanto afferma Zhang, sarebbero le autorità locali i veri promotori di questa iniziativa.

Il monte Putuo non sarebbe il primo sito di interesse religioso cinese ad approdare sulle piazze azionarie cinesi. Ad esempio, Emei Shan Tourism Co. Ltd, azienda nata per la gestione dei flussi turistici sul monte Emei, nel Sichuan, altro luogo sacro per la tradizione buddista, è diventata società per azioni nel 1997. Un caso più recente è quello del Tempio Famen, nello Shaanxi, che avrebbe rinunciato all'idea dell'offerta pubblica in maggio dopo che tutto era già predisposto per il suo lancio sul mercato finanziario di Hong Kong. Sembra che un repentino intervento delle autorità sia la motivazione per questo dietrofront improvviso, come anche successe tre anni per il progetto di offerta pubblica per azioni quasi compiuto dai monaci del tempio Shaolin, culla secolare del kung-fu e frequentato ora più da turisti stranieri che da apprendisti di arti marziali.

Il governo ha già espresso chiaramente il suo disappunto nei confronti di queste operazioni. L'agenzia Xinhua ha riportato le parole di Liu Wei, rappresentante dell'Amministrazione statale per gli affari religiosi, che ha dichiarato, già lo scorso mese, che questo tipo di speculazione economica viola i legittimi diritti dei gruppi religiosi, danneggia l'immagine della religione oltre a colpire la sensibilità della maggioranza dei fedeli. "In tutto il mondo, nessun luogo di fede è mai stato fatto sbarcare sul mercato azionario" ha sottolineato. Secondo la legge, nessun luogo di proprietà statale protetto per il suo valore storico o culturale, anche se aperto al mercato del turismo, può diventare parte di operazioni di sfruttamento economico.

Il settore del turismo sta vivendo un momento di massima espansione in Cina, incoraggiato da politiche governative mirate alla stimolazione del mercato interno del paese, ed è, quindi, comprensibile che molti governatori locali vogliano sfruttare al massimo le potenzialità lucrative anche dei luoghi sacri presenti sul proprio territorio. Il monte Emei e la gigantesca statua dorata del Buddha che si trova sulla sua sommità hanno ricevuto un totale di 2,6 milioni di visitatori solo nel 2011, i ricavi della Emei Shan Tourism sono cresciuti del 31,6% per raggiungere la cifra di 145 milioni di yuan (poco più di 18 milioni di euro). La dea Guanyin del monte Putuo, oltre ad assicurare, come da tradizione, la sua protezione alle neo-mamme e ai loro bimbi, potrebbe garantire sicuri profitti ai suoi monaci-novelli-broker e ai suoi "fedeli" investitori.

[email protected], twitter: @ValeriaGazzoni

 

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