Hanoi, 27 giugno 2012 - Contese sulla sovranità nel Mar cinese meridionale provocano tensioni anche tra Cina e Vietnam. Hanoi giudica "illegale" una gara indetta dalla China national offshore oil corp. (Cnooc) per l'esplorazione e lo sfruttamento di nove lotti petroliferi situati in una zona ritenuta appartenente alle acque nazionali vietnamite. Secondo quanto afferma il portavoce del Ministero degli esteri, Luong Thanh Nghi, il tratto di mare messo all'asta da Cnooc sarebbe "completamente all'interno delle 200 miglia della zona economica esclusiva del Vietnam". "Non si tratta assolutamente di una zona contesa - ha aggiunto - L'atto della Cnooc è illegale, non ha alcun valore e viola gravemente la sovranità del nostro paese".
L'offerta della compagnia petrolifera cinese era stata resa pubblica venerdì, ed era aperta anche a investitori stranieri. Il portavoce del Ministero degli esteri cinese, Hong Lei, ha invece spiegato che si tratta di una "normale attività economica" ed ha proseguito: "Speriamo che il Vietnam rispetterà gli accordi ed eviterà di intraprendere qualunque azione che potrebbe complicare l'affare". Resta il fatto che i due paesi sono da tempo coinvolti in screzi riguardo la sovranità territoriale degli arcipelaghi Paracel e Spratley, al centro di importanti rotte marittime e ricchi in idrocarburi. La scorsa settimana l'Assemblea nazionale del Vietnam ha approvato una "Legge sul mare" per affermare l'appartenenza delle aree contese alla nazione. Per tutta risposta Pechino ha protestato formalmente con l'ambasciatore vietnamita ed ha proceduto ha rafforzare lo status amministrativo degli arcipelaghi, diventati una prefettura chiamata "municipalità di Sansha". Le isole di Spratley sono rivendicate non solo da Cina e Vietnam, ma anche da Brunei, Filippine, Malesia e Taiwan.