In aumento violenze e abusi nelle zone rurali
La Cina è in allarme per i “bambini dimenticati”

  Secondo quanto riporta un inchiesta del Global Times, nelle province rurali le violenze sui minori sono in aumento, in particolare sui  figli dei lavoratori migranti, rimasti in campagna lontani dalle cure dei genitori

 

Secondo quanto riporta un inchiesta del Global Times, nelle province rurali le violenze sui minori sono in aumento, in particolare sui  figli dei lavoratori migranti, rimasti in campagna lontani dalle cure dei genitori

di Valeria Gazzoni

Pechino, 20 giugno 2012 - Sono in aumento i casi di abuso sessuale sui minori nelle zone rurali della Cina. Secondo quanto riportato dal Global Times, le violenze sono sempre più frequenti ai danni dei cosiddetti "bambini dimenticati", figli dei lavoratori migranti che dalle zone più remote del paese si recano nelle grandi metropoli per cercare lavoro e che lasciano i propri figli alle cure dei nonni al paese natale. Uno dei casi che ha destato più scalpore è emerso lo scorso anno, quando una ragazzina di 12 anni dello Henan è stata scoperta al quarto mese di gravidanza dopo essere stata ripetutamente violentata da un cinquantenne residente nello stesso paese. L'uomo l'aveva, inoltre, minacciata di buttarla nel fiume se avesse detto a qualcuno degli abusi.  

Ulteriori investigazioni hanno poi portato a scoprire che gli abusi sessuali sui minori sono in realtà epidemici in questa contea dell'Anhui: un ufficiale della procura della contea di Guxian ha dichiarato al China Youth Daily che altri 19 casi simili si erano verificati nella zona solamente nel 2011. Indagini sulle scuole della provincia hanno portato a scoprire 43 casi di violenza su bambini al di sotto dei 13 anni per mano dei loro insegnanti: la maggior parte delle vittime era un "bambino dimenticato". La All-China Women's Federation e la procura del Guangdong hanno condotto una ricerca sui bimbi che vivono lontani dai loro genitori e hanno scoperto che 2506 minori, di cui la metà di età inferiore ai 14 anni, avevano subito violenze sessuali negli ultimi 3 anni.

"Gli abusi sessuali sui bambini sono probabilmente più frequenti di quanto le statistiche lascino pensare" ha detto al Global Times Wang Ling, ricercatore presso una commissione specifica della Chinese Society of Education, che spiega la reticenza delle vittime a confidare le violenze subite con lo stigma sociale che li colpirebbe, specialmente nelle zone più culturalmente conservatrici delle province rurali, qualora le loro sofferenze fossero rese pubbliche. Le cifre ufficiali mostrano che sono 158,6 milioni i lavoratori migranti in Cina e 58 milioni i "bambini dimenticati" di cui il 70% è affidato alle cure dei nonni, mentre il 5% vive da solo fin dalla più tenera età. Secondo Wang il rischio di abusi sui minori aumenta proprio in seguito all'assenza dei genitori. I lavoratori migranti spesso preferiscono non portare con sè i figli nelle città dove si recano per lavoro perché non potrebbero frequentare le scuole locali in quanto il loro hukou, la loro residenza, li vincola agli istituti della loro zona d'origine.

Secondo lo studio condotto da Chinachild.com, sito di promozione dei diritti dei bambini, più dell'80% delle violenze su minore sono state commesse da persone conosciute dalle vittime e dalle loro famiglie e si tratta in genere di adulti di età compresa tra i 50 e gli 82 anni. Un altro fattore che aumenta la possibilità di reati sui minori è la mancanza di circospezione da parte dei bambini nei confronti degli estranei e il fatto che l'educazione sessuale non è obbligatoria nelle scuole ed è ancora un argomento tabù nelle famiglie rurali, in particolare tra nonni e nipoti.

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