“Troppo legati
al denaro”
I giovani cinesi accantonano aspirazioni per un impiego pubblico

 

di Valeria Gazzoni

Pechino, 12 giugno 2012 - La buona vecchia ciotola di ferro mantiene ancora invariata tutta la sua attrattiva sui giovani cinesi. Secondo il 2012 Chinese College Graduates' Employment Report, un recente sondaggio condotto tra i neodiplomati in Cina, le professioni più ambite sono ufficiale di polizia, esattore delle tasse ed architetto: ben due su tre sono impieghi pubblici. Queste tre risposte hanno ottenuto risposte positive per il 78% degli intervistati, posizionandosi in cima alla classifica stilata in base agli studenti di liceo, mentre diventare "tecnico nell'industria petrolifera" sembra essere l'aspirazione della maggior parte di coloro che hanno ricevuto un'educazione professionale.

Le posizioni professionali che hanno ricevuto una maggioranza di voti negativi sono state, invece, rispettivamente "receptionist d'albergo" e "operatore di macchinari". Entrambi i gruppi di intervistati hanno dato la loro preferenza ai settori del "banking, assicurazioni e sicurezza", mentre anche l'industria del tabacco si è piazzata in posizioni competitive. Il report è stato redatto dall'azienda pechinese Mycos, specializzata in ricerche in campo educativo su un campione di oltre 460mila diplomati da 2093 scuole di tutta la Cina continentale. Secondo le statistiche allegate alla classifica, un impressionante 90,2% dei ragazzi diplomatisi nel 2011 ha trovato lavoro, in crescita del 0,6% rispetto al 2010. Cifre ufficiali parlano di 6,6 milioni di diplomati dalle scuole cinesi nel 2011 e si prevede che la cifra superi la soglia dei 7 milioni entro il 2015.

Lo stesso studio ha anche sondato la soddisfazione dei neo-lavoratori verso la professione che stanno esercitando. Il 60% di coloro che lavora per enti governativi o istituti scientifici afferma di essere felice della propria posizione lavorativa: si tratta della percentuale più alta tra tutti i settori proposti dal sondaggio. Per questo quesito sono stati analizzati due campioni: giovani diplomati nel 2011 e nel 2008. Coloro che hanno già lavorato per 3 anni con un impiego statale sono il 10% meno soddisfatti delle "matricole", ma sono comunque ancora i più soddisfatti tra i diplomati dello stesso anno. Di contro, lo studio evidenzia come circa un quarto dei diplomati che hanno intrapreso un percorso negli enti statali nel 2011 hanno accettato di avere una situazione "svantaggiosa professionalmente", nella quale, cioè, la mansione non è legata al tipo di studi compiuti oppure lo stipendio è tra i più poveri rispetto ai coetanei residenti nella stessa area.

Wang Boqing, presidente di Mycos, ha commentato così i risultati del sondaggio: "Anche rinunciando alle capacità acquisite al liceo e allo stipendio che si aspettavano di ricevere, i diplomati cinesi sono ancora sorprendentemente entusiasti di lavorare per il governo. Tutto ciò è inquientante". Infatti, anche quando risultano consapevoli di queste negatività, la maggior parte dei giovani sceglie di mantenere la propria posizione di lavoratore statale. "Negli Stati Uniti i talenti più brillanti lavorano nelle aziende più importanti, mentre in Cina vengono selezionati dagli uffici statali tramite l'esame di stato e non riescono nemmeno a fare un tentativo nel settore che preferiscono e per cui hanno studiato. E' un vero spreco" ha continuato Wang. Un'altra prospettiva di analisi viene da Chen Guang, vice segretario generale dell'Associazione nazionale per l'educazione superiore cinese, che afferma che troppi giovani diplomati scelgono la propria carriera in base alle prospettive di guadagno materiale: "Questo report ha lanciato un allarme a cui dobbiamo rispondere riconsiderando lo scopo del nostro sistema educativo".

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