Pechino, 11 giugno 2012 - La Cina è sempre in controtendenza con Europa e Usa, anche sul fronte del trasporto aereo e del turismo. Mentre la Iata, organizzazione internazionale che riunisce tutte le compagnie aeree nel mondo, stima perdite raddoppiate nel settore nei paesi europei, il governo cinese annuncia la costruzione di 70 nuovi aeroporti nei prossimi 3 anni e l'acquisto di 300 aerei all'anno fino al 2015. Li Jiaxiang, vice-ministro dei trasporti e responsabile della commissione per l'aviazione civile, è intervenuto a Pechino alla cerimonia di apertura del 68esimo Meeting annuale della Iata, ed ha spiegato che l'obiettivo da raggiungere sono 230 aeroporti attivi nel paese, oltre all'ampliamento di quelli già presenti, per una flotta di 4700 aerei nei cieli della Cina.
Questi annunci da parte cinese fanno da contraltare alle previsioni negative per il settore dell'aviazione nell'Eurozona: per il secondo anno consecutivo sono state stimate perdite che per quest'anno raggiungeranno la spaventosa cifra di 1,1 miliardi di dollari. La previsione, allargata ad una prospettiva mondiale, vede gli utili in calo a 3 miliardi di dollari. L'alto prezzo del petrolio e la crisi economica penalizzano l'Europa, mentre i profitti si concentrano negli aeroporti delle Americhe e in Cina. Ma Kai, Segretario generale del Consiglio di Stato cinese, accogliendo i membri dello Iata raccolti a Pechino, ha mostrato alcuni dati: dal 2005 l'industria è cresciuta ogni anno del 17,5% ed ha ancora un grande potenziale di crescita.