Roma, 7 giugno 2012 - Nonostante la crisi, la Cina si conferma una grande opportunità per l'economia italiana, in termini sia di mercato di sbocco per il Made in Italy, sia di investimenti nel nostro Paese, sia di flussi turistici verso le nostre città d'arte. Sono le conclusioni della presentazione del rapporto "La Cina nel 2012. Scenari e prospettive per le imprese", che raccoglie ricerche, analisi di rischio e previsioni nel breve-medio periodo. Il documento è stato elaborato dal CeSIF, il Centro Studi per l'Impresa della Fondazione Italia Cina con il contributo di Simest e di Interchina Consulting. Lo hanno presentato ieri, 6 giugno, presso la sede romana di Unioncamere il Presidente Ferruccio Dardanello, il Presidente della Fondazione Italia Cina Cesare Romiti, e il Presidente di Simest Giancarlo Lanna. Sono intervenuti Thomas RosenthalDirettore del CeSIF, Enrico Toti, Responsabile China Desk Milano del NCTM Studio Legale Associato, Alberto Castronovo Responsabile Funzione Finanza Sovranazionale di Simest, Paola Gennari Santori, Amministratore Officina Etica Consulting.
"Fino a poco tempo fa - ha detto Romiti - la Cina rappresentava soprattutto una piattaforma di produzione, approvvigionamento ed esportazione, oggi è sempre più rilevante quale fonte di investimenti diretti esteri e per il fatto che vi risiede una popolazione dinamica ed imprenditoriale che rappresenta un quinto del pianeta ed ha la possibilità di studiare, viaggiare, investire e lavorare all'estero. Nonostante il rallentamento della crisi, la Cina sta crescendo ancora al ritmo del 7% e si sta rivelando una preziosa fonte di turisti: abbiamo appena ospitato a Bergamo una convention di un'impresa cinese con tremila partecipanti e per l'Expo di Milano 2015 sono previsti due milioni di turisti cinesi che dovremo prepararci ad accogliere". "La Cina - ha dichiarato il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello - è fondamentale per l'internazionalizzazione della nostra economia. Con il ministro Passera ci siamo impegnati a favorire l'ingresso sui mercati mondiali di diecimila nuove piccole imprese nei prossimi anni e il mercato cinese sarà in prima linea in questo sforzo di diffusione del Made in Italy, una leva indispensabile per favorire la crescita del nostro Paese".