Pechino, 31 maggio 2012 - Quanto può costare un figlio? Statistiche che circolano in Europa affermano che servono almeno 250mila euro per crescere un bambino fino all'età di 21 anni. Ma in Cina le coppie che desiderano un secondo figlio possono arrivare a pagare fino a 170mila euro solo per la sua nascita. E', infatti, questa la cifra record che ha dovuto sborsare una famiglia del Zhejiang, multata per aver violato la politica del figlio unico. La coppia aveva già avuto un bambino nel 1995, mentre il secondo lieto evento risale allo scorso febbraio. La legge del figlio unico prevede alcuni casi, ben precisati dalla legislazione, in cui è permessa la nascita di un secondo figlio, ad esempio nel caso in cui entrambi i genitori sono a loro volta figli unici, se il primo figlio è affetto da patologie gravi non ereditarie, oppure, in alcune province, se il primogenito è di sesso femminile. Queste eccezioni sono state previste nel tentativo di proteggere i più deboli: il retaggio culturale secondo cui il solo figlio maschio è riconosciuto come vero erede, può essere ancora talmente radicato, specialmente nelle zone rurali, da portare i genitori a ricorrere a qualsiasi mezzo per avere un figlio maschio, a scapito delle bambine.
La coppia, residente nella cittadina di Rui'an, non poteva appellarsi a nessuna delle deroghe alla normativa, che nella regione prevede per i trasgressori una multa pari a una cifra da 4 a 8 volte il reddito medio annuo locale. Come la maggior parte delle famiglie che violano le regole di pianificazione familiare, anche in questo caso si tratta di persone benestanti, forse proprietari di diverse aziende sparse per tutto il paese. Rui'an si trova nella prefettura di Wenzhou, una delle città più prospere della Cina, ricca di imprenditori di successo. Infatti, circa la metà dei nuclei familiari della zona è composta da due genitori e due figli e circa una dozzina di coppie ha già dovuto pagare una multa superiore ad un milione di yuan (circa 130mila euro). La sanzione più alta finora ammontava a 1,25 milioni di yuan (160mila euro) ed era stata comminata lo scorso aprile.
Il governo cinese ha adottato la politica del figlio unico nel 1979 per porre sotto controllo il tasso di crescita della popolazione più grande del mondo. Se negli anni del Maoismo si considerava ogni nuova nascita una risorsa per il paese, ora una popolazione di più di 1miliardo e 300milioni di persone esercita sulla Cina una forte pressione demografica, in particolare nei campi della crescita economica e del welfare. Questa norma coercitiva di pianificazione familiare resta in vigore nonostante il governo cinese abbia riconosciuto il legame con alcuni problemi che affliggono la società cinese: una disparità tra i generi che, da sempre presente nella cultura cinese, si è concretizzata in un rapporto numerico sbilanciato innaturalmente a favore dei maschi; uno squilibrio generazionale che finisce con l'addossare sugli adulti la doppia reponsabilità di crescere i figli e di accudire i nonni; e, infine, la trasformazione dei bambini in "piccoli imperatori", viziati ma anche sottoposti alle pressioni da parte dei genitori e alla competizione con i loro coetanei.