Milano, 31 maggio 2012 – Ben 24 uffici aperti nel mondo, 15 anni d'esperienza, 500 aziende accompagnate in Russia, Cile, Brasile e India. Sono questi i numeri di Co.Export, il consorzio per l'internazionalizzazione delle imprese della Compagnia delle Opere, che avrà un ruolo fondamentale nello sbarco in Cina dell'associazione imprenditoriale fondata nel 1986 da don Luigi Giussani. Fra il 25 e il 26 giugno si terrà infatti a Shanghai il primo Matching cinese, il classico incontro “business to business” per creare nuove opportunità di affari fra aziende. “In Cina non abbiamo ancora aziende iscritte alla CdO – ha detto il presidente Bernhard Scholz -. Il nostro obiettivo è portare lì il maggior numero di imprese per cogliere l'occasione di innovarsi, internazionalizzando. E' perciò decisivo poter contare su una rete come la nostra per affrontare la sfida all'estero”.
Sono 65 le aziende lombarde, su oltre 100 totali, che voleranno a Shanghai: 24 milanesi, 10 partiranno da Bergamo, 8 da Brescia, 5 da Lecco, 4 da Como, Varese e Monza ciascuna, 2 da Lodi e Pavia, una da Cremona e Sondrio. Sono impegnate nei settori più vari, dal vinicolo all'elettronica, dall'arredamento alla ristorazione, dal metallurgico all'informatica. È il caso ad esempio della Platto di Bagnolo Mella (Brescia), che con i sottoprodotti dell'industria alimentare rifornisce i generatori di biogas: “La Cina è una grande generatrice di sottoprodotti e non ha ancora le competenze per ricavarne energia – spiega l'amministratore delegato Marco Platto -. Spero di colmare un vuoto in questo settore”. Oppure della Fumagalli di Trezzano sul Naviglio, produttrice dal 1962 di asciugamani automatici: “La Cina è affascinata dallo stile di vita occidentale – spiega Pier Roberto Fumagalli -, per questo spero che il mio prodotto, ormai noto in 50 Paesi, abbia successo. Non ho tuttavia alcuna intenzione di cedere il brevetto a un produttore cinese, ma solo servirmi di un produttore locale, senza togliere lavoro ai miei dipendenti a Trezzano”.
Nella missione sarà Co.Export a fornire informazioni logistiche e a preparare un'agenda di appuntamenti e incontri, evitando imprevisti anche attraverso mediatori e interpreti. Oltre ai dettagli tecnici infatti, per chi va in Cina bisogna tenere conto delle differenze sociali: “In Cina i rapporti, anche d'affari, sono legati a tre principi – ha spiegato il direttore di Co.Export Riccardo Coli -: Diwei, gerarchia, utilità della persona; Mianzi, la “faccia”, l'apparenza sociale e Guanxi, le relazioni, le amicizie che ognuno può vantare”.