Shanghai, 25 maggio 2012 - Una donna di Shanghai, accusata di avere ucciso oltre 100 gatti, è stata rilasciata dalla polizia senza nessuna accusa, dopo che gli agenti erano dovuti correre a casa sua a causa delle proteste di animalisti e vicini di casa. La donna, Zhou Ying di 38 anni, negli anni aveva adottato centinaia di gatti. Proprio una sua vicina pochi giorni fa ha messo su internet le foto dei corpi dei gatti ritrovati nel giardino di casa con il numero di telefono e indirizzo della donna. A questo punto una cinquantina di persone tra animalisti e proprietari di alcuni dei gattini che le erano stati donati, sono andati dinanzi alla sua abitazione per protestare. Nella casa, dopo aver fatto irruzione, non hanno trovato gatti vivi, ma alcuni morti e mutilati. Vedendosi circondata, la killer dei felini ha chiamato la polizia che ha portato in caserma lei e sette manifestanti.
A causa della mancanza di una legge in Cina sugli abusi e le sevizie agli animali, la donna è stata rilasciata, nonostante le proteste degli animalisti che sono stati segnalati invece per aver fatto irruzione in una casa privata. La donna ha però trascorso la notte nella stazione di polizia per paura di essere aggredita dalle persone che ancora vociavano all'esterno dell'edificio. Solo il giorno seguente si è decisa a tornare al proprio appartamento, ma solamente per fare i bagagli e scappare dal quartiere.
Hong Kemin, deputato al congresso del popolo di Shanghai, ha riferito alla stampa che già in passato ha spinto per l'approvazione di una legge per la protezione degli animali. ''Hong Kong - ha detto la deputata ad un quotidiano di Shanghai - ha una legge del genere approvata già negli anni '30 condannando fino a tre anni coloro che si coprono di tali reati. Siamo 80 anni indietro. Chi tortura gli animali dovrebbe essere messo in galera''. La bozza di una legge per la protezione degli animali e' stata presentata in Cina nel settembre del 2009, ma non e' mai stata approvata.