La sfida cinese: entusiasmo a Canton dopo l’ingaggio dell’ex ct. «Il Guangzhou dovrà diventare grande a livello internazionale»
di Enrico Salvadori
Canton, 18 maggio 2012 - Ha diretto il suo primo allenamento subito dopo aver concluso la conferenza stampa nella quale era stato presentato. Marcello Lippi è un professionista serio che non lascia niente al caso e fa il suo lavoro scrupolosamente. Caratteristiche che saranno al centro della sua nuova avventura professionale in Cina alla guida del Guangzhou. «Porto qui la professionalità e la grande passione italiana» ha sottolineato nella sua prima uscita come tecnico di quello che viene definito il ‘Chelsea asiatico’ per le grandi disponibilità del gruppo immobiliare cinese (l’Evergrande Group) che detiene la società. E’ un Lippi che sfodera il sorriso della grandi occasioni e che sottolinea di iniziare questa avventura «con grande emozione e piacere».
Dopo le offerte dall’Ucraina e dagli Emirati, il ct degli azzurri campioni del mondo nel 2006 ha scelto la Cina dichiarando di essere stato colpito «dall’entusiasmo che circonda il Guangzhou» e di considerare «un privilegio essere stato chiamato ad allenare nel continente più importante del mondo, in questo momento». Lippi ha poi un motivo in più per far bene nella realizzazione del suo progetto. «Con i miei collaboratori ci impegneremo come sempre ma con la consapevolezza di rappresentare il professionismo italiano in un Paese così pieno di entusiasmo». Il tecnico viareggino ha evitato di trattare il tema del suo ingaggio, che secondo i media cinesi oscilla tra i 10 e gli 11,5 milioni di euro a stagione. «Non mi piace parlare di soldi» ha detto, anche se poi ha aggiunto di «essere estremamente soddisfatto del contratto». Che durerà due anni e mezzo, fino a novembre 2014, anche se Marcello ha voluto sottolineare «che spera di andare anche oltre». I primi contatti con il Guangzhou risalgono a circa quattro mesi fa.
«Ho subito capito — ha spiegato — quanto entusiasmo e quanta determinazione ci fossero nella dirigenza per affidarmi la squadra. Ho cominciato a seguire il gruppo, ho visto tutte le partite, sia quelle della Superleague cinese che quelle della Champions. Ho imparato a conoscere tutti i giocatori, prima i numeri e poi i nomi. E sono rimasto colpito dallo spirito di sacrificio che li anima e dal sostegno dei tifosi che sono numerosissimi sia in casa che in trasferta. Voglio ringraziare il mio predecessore, Lee Jang-Soo: con il suo lavoro la squadra è migliorata tantissimo negli ultimi due anni. L’ambizione della dirigenza è di recitare un ruolo di primo piano a livello internazionale oltre che di confermarsi in campo nazionale». Il test della Champions League asiatica, dove il Guangzhou è qualificato agli ottavi, sarà un banco di prova molto impegnativo. Nell’attesa che il sogno dell’arrivo di Didier Drogba possa concretizzarsi dopo la finale di Champions di domani sera.