Hillary Clinton arriva a Pechino Chen Guangcheng lascia l’ambasciata Usa
Dopo alcuni giorni trascorsi presso l'ambasciata americana a Pechino, Chen si trova in ospedale ed ha incontrato i suoi familiari. L'attivista per i diritti umani, avvocato autodidatta, era fuggito il 22 aprile dagli arresti domiciliari. La vicenda sta creando tensioni tra Cina e Usa, in coincidenza con la visita ufficiale del segretario di stato Hillary Clinton
Dopo alcuni giorni trascorsi presso l'ambasciata americana a Pechino, Chen si trova in ospedale ed ha incontrato i suoi familiari. L'attivista per i diritti umani, avvocato autodidatta, era fuggito il 22 aprile dagli arresti domiciliari. La vicenda sta creando tensioni tra Cina e Usa, in coincidenza con la visita ufficiale del segretario di stato Hillary Clinton
L.Z. (左 露珂)
Pechino, 2 maggio 2012 – Chen Guangchengha lasciato l’ambasciata americana a Pechino. Direzione ospedale Chaoyang, dove “l’avvocato a piedi nudi” è stato sottoposto a un check up sanitario e si è ricongiunto con la moglie Yuan Weijing e i figli di dieci e sei anni. Dopo sei giorni di scintille tra i governi cinese e americano per la presenza, prima sospetta, poi confermata, dell’attivista politico nella sede diplomatica a stelle e strisce, l’allerta diplomatica pare rientrare. Proprio in coincidenza dell’arrivo in Cina del segretario di Stato Usa Hillary Clinton, attesa per il Dialogo Economico e Strategico tra le due potenze. Si tratta di un vertice internazionale decisivo. Il caso Chen rischiava di farlo saltare in aria.
L’avvocato, cieco dalla nascita e impegnato nella denuncia delle violenze legate alla legge sul figlio unico, lo scorso 22 aprile era riuscito a eludere la sorveglianza dei 66 poliziotti che 24 ore su 24 sorvegliano la sua abitazione nella provincia orientale dello Shandong e aveva fatto perdere le proprie tracce. Il 27 aprilesi era palesatosu Youtube con un video in cui chiedeva “giustizia e protezione per i suoi” al premier Wen Jiabao. In quelle stesse ore era circolata la notizia, poi confermata, che avesse trovato rifugio presso la rappresentanza diplomatica statunitense nella capitale cinese. La temperatura delle relazioni Cina-Usa era subito schizzata al calor bianco.
Inizialmente sembrava che l’attivista volesse chiedere asilo politico a Washington, ma da funzionari Usa in ambasciata oggi arriva la smentita. Ora alla Clinton tocca appianare le resistenze degli interlocutori cinesi. “Non possiamo accettare l’interferenza dell’America nei nostri affari interni. Gli Usa devono rispettare le norme internazionali, - ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese Liu Weimin -. Adesso la Cina esige le scuse degli Stati Uniti”. Da funzionari Usa sono già arrivate rassicurazioni sul fatto che non si ripeteranno “incidenti” simili, ma le tensioni legate alla scomparsa dell’attivista si sommano ai mal di pancia di Pechino dovuti alle operazioni navali congiunte tra la Marina americana e quella filippina, quindi il segretario di Stato dovrà riannodare i fili di una politica estera tesa.
Dal canto suo la Clinton ha rimediato una “carezza” da Chen, che in una telefonata le avrebbe detto: “Vorrei baciarla”. L’avvocato al momento è ricoverato al nono piano dell’ospedale Chaoyang, dove è stato visto circondato da medici in camice bianco. Uno di questi, riferisce il corrispondente del quotidiano inglese The Guardian, stava riprendendo la scena con una telecamera. L’Ansa aggiunge che due poliziotti scortavano l’uomo e hanno impedito ai giornalisti di avvicinarlo. Secondo l’agenzia Xinhua, l’avvocato dai piedi nudi sarebbe andato in ospedale “di sua volontà”, informazione messa in dubbio dal suo amico e collega Teng Biao.
L’emittente americana Abc riporta invece che Chen è stato scortato in ospedale da Kurt Campbell, il vicesegretario di Stato Usa giunto a Pechino a inizio settimana, e da Harold Koh, consigliere legale del Dipartimento di Stato Usa. Sempre secondo fonti dell'Abc, moglie e figli sarebbero arrivati a Pechino in treno, accompagnati da funzionari cinesi, e in ospedale sarebbe presente anche l'ambasciatore Usa a Pechino, Gary Locke. Nebuloso ancora il futuro dell’avvocato. In queste ore il governo cinese ha preso l’impegno affinché Chen possa trasferirsi con i propri familiari in un “luogo sicuro”. Era una delle richieste che “l’avvocato a piedi nudi” aveva formulato nel suo appello video a Wen Jiabao e stando alle prime informazioni i piani alti di Pechino l’avrebbero accordata.