Adamo ha gli occhi a mandorla? Scoperta in Cina nuova specie umana preistorica
Un team di archeologi studia una nuova affascinante teoria: che nelle grotte del sud ovest della Cina abbia vissuto una specie di ominidi mai scoperta prima. Scienziati al lavoro per dare un volto al popolo della Caverna del cervo rosso
Un team di archeologi studia una nuova affascinante teoria: che nelle grotte del sud ovest della Cina abbia vissuto una specie di ominidi mai scoperta prima. Scienziati al lavoro per dare un volto al popolo della Caverna del cervo rosso
di Luca Zorloni (左 露珂)
Pechino, 17 marzo 2012 – Adamo ha gli occhi a mandorla? Se lo chiedono gli scienziati di un team sino-australiano al lavoro sui resti fossili di un uomo dell'Età della Pietra scoperti nel sud-ovest della Cina. Un nuovo antenato si potrebbe aggiungere all'albero genealogico dell'Homo Sapiens Sapiens e la risposta è nelle ossa di quattro componenti del popolo della Caverna del cervo rosso, il nome con cui gli archeologi hanno classificato questo ceppo di ominidi. Secondo lo studio pubblicato sulla rivista Plos One dalla squadra guidata da Darren Curnoe della australiana University of New South Wales, e da Ji Xueping dello Yunnan Institute of Cultural Relics and Archeology, gli scheletri presenterebbero un aspetto mai visto prima, un mix di caratteri anatomici che combinano quelli dell'uomo primitivo con quelli del suo pronipote. Se così fosse, saremmo di fronte a un nuova specie umana.
Ma per ora gli esperti sono cauti. L'enigma archeologico è rappresentato dai resti di quattro ominidi, vissuti tra i 14.500 e gli 11.500 anni fa: il primo è stato scoperto nel 1979 in due grotte a Longlin, nei pressi della regione autonoma di Guangxi Zhuang, ed è stato affiancato nell'89 ad altri tre scheletri individuati da un team di archeologi cinesi in una caverna di Maludong, vicino alla città di Mengzi nello Yunnan. Fino al 2008 nessuno si è curato di quelle ossa, finché il team Curnoe-Ji non ha puntato il microscopio sui reperti. E ha scoperto che quei resti contenevano un mosaico straordinario di antico e moderno. E anche di tratti anatomici sconosciuti. Gli esperti hanno fatto l'identikit del popolo della Caverna del cervo rosso: il cranio è rotondo e spesso; le arcate sopraccigliari sono pronunciate; il cervello ha grandezza moderata e un lobo frontale “moderno”; i volti sono brevi e piatti, naso largo e molari larghi. E manca il mento.
All'epoca in cui le ossa erano ancora attaccate al legittimo proprietario, in Cina si stavano sviluppano le prime culture agricole. Il popolo della Caverna del cervo rosso, dedito alla caccia dell'animale poi estinto, abitava nelle grotte di Maludong, dove cucinava la cacciagione. Per fare luce sul mistero degli scheletri gli scienziati hanno estratto il Dna e lo hanno analizzato, ma per ora i risultati non sono stati confortanti. Curnoe assicura che si tratta di ominidi, ma sulla classificazione va coi piedi di piombo. Le ipotesi sul tavolo infatti sono tante. La più affascinante è che gli archeologi abbiano tra le mani i resti di una nuova specie umana, finora sconosciuta e sopravvissuta fino alla fine dell'era glaciale 11mila anni fa. Ma si potrebbe anche trattare di un gruppo migrato dall'Africa alla Cina che non ha però contribuito sotto il profilo genetico all'evoluzione moderna delle popolazioni autoctone. Certo gli scheletri di Maludong hanno già un primato: sono tra i pochi resti fossili scoperti in Asia. Metà della popolazione mondiale oggi abita qua. Ma dei loro antenati i resti si contano sulla punta delle dita.