Dead man talking: audience da record
per il reality choc sui condannati a morte


	
La trasmissione, che va in onda su un una tv dell'Henan, si chiama "Interviste prima dell'esecuzione" : dal 2006 è un'agghiacciante reality la cui audience fa impallidire quelle dei "grandi fratelli" occidentali.  Il produttore: "E' importante mettere in guardia la gente, ci saranno meno tragedie"
Ding Yu durante una delle sue interviste choc


La trasmissione, che va in onda su un una tv dell'Henan, si chiama "Interviste prima dell'esecuzione" : dal 2006 è un'agghiacciante reality la cui audience fa impallidire quelle dei "grandi fratelli" occidentali.  Il produttore: "E' importante mettere in guardia la gente, ci saranno meno tragedie"

Pechino, 10 marzo 2012 - Qualcuno piange, qualcuno confessa, qualcuno chiede perdono mentre si avvia davanti al plotone di esecuzione. E lei, la bella e implacable Ding Yu, giornalista della tv pubblica dell'Henan, nella Cina centrale, incalza con le sue domande e i suoi giudizi, come: "E' una fortuna che tu sia in galera per ciò che hai fatto, una fortuna per la società. Tu sei pericoloso per la società. Tu sei un escremento". Lo dice ad assassini, stupratori, spacciatori di droga. E lo dice pochi minuti prima che questi finiscano davanti al plotone di esecuzione. Già perché in Cina non c'è l'niziezione letale, ai condannati a morte sparano i soldati come fossero disertori.  Lo sono, nella mentalità cinese: hanno disertato il vivere civile. E le loro storie ora sfilano in una trasmissione che si chiama "Interviste prima dell'esecuzione" : dal 2006 è un'agghiacciante reality la cui audience fa impallidire quelle dei "grandi fratelli" occidentali . Va in onda il sabato, in prima serata, ha fatto registrare  punte fino a 40 milioni di spettatori.

Nessuno in occidente ne sapeva nulla fino a quando la britannica Bbc ha annunciato che manderà in onda un documentario sul programma, "Execution factor" allarmando probabilmente le autorità del Dragone.  Anche un regista australiano, Robin Newell,  ha realizzato una trasmissione sul reality-choc che ha intitolato "Dead man talking", riecheggiando il famoso Dead Man Walking, il bellissimo film di Tim Robbins sulla pena di morte con Sean Penn e una favolosa Susan Sarandon.

Sembra che le interviste di Ding Yu siano state autorizzate perchè le autorità cinesi  pensano che possa servire ad ''educare'' il pubblico, facendo diminuire la criminalita'. " Vogliamo che la gente sia avvertita sulle conseguenze delle proprie azioni  - ha detto il direttore del canale che produce lo show,  Lu Peijin: “Pensiamo che in questo modo molte tragedie potrebbero essere evitate. E questo è un bene per la società".

In Cina le esecuzioni capitali sono migliaia ogni anno, secondo le valutazioni di molte organizzazione umanitarie che nessuno tuttavia può confermare: il numero esatto è un segreto di Stato. Bisogna anche considerare che i reati per i quali la pena di morte può essere comminata sono ben 55, tra cui molti reati non di sangue, come la corruzione, il contrabbando di sigarette o la pirateria informatica.  Din Yu ne intervistato 225 condannati fino a questo momento, per il suo reality. La metà erano donne.

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