Louis Gallois, numero uno di Eads, il gruppo aerospaziale che controlla Airbus: "Troppo colpiti, l'Unione europea rinunci alla tassa "
Parigi, 8 marzo 2012 - La Cina ha bloccato gli acquisti da parte di compagnie aeree cinesi di velivoli prodotti dall'europea Airbus, come rappresaglia della tassa sulle emissioni di anidride carbonica che l'Ue vorrebbe imporre ai vettori che transitano sul suo territorio, tra cui ovviamente quelli della Cina. Lo ha riferito Louis Gallois, numero uno di Eads, il gruppo di aerospaziale e difesa che controlla Airbus.
"Il governo cinese si rifiuta di approvare gli acquisti di vettori di lungo raggio da parte delle compagnie cinesi - ha detto Gallois - Airbus viene colpita dalla rappresaglia". Il manager ha chiesto che l'Ue rinunci alla tassa. Il patron di EADS ha precisato che la vendita di 45 apparecchi - 10 superjumbo A380 e 35 A330 lungo raggio - sono a rischio.
La cosiddetta carbon tax, entrata in vigore il primo gennaio 2012, è una delle risposte europee al problema delle emissioni. Secondo Bruxelles, in questo modo si riuscira' a raggiungere l'obiettivo del taglio del 20% entro il 2020. Ma una diecina di Paesi, tra cui Cina, Russia e Stati Uniti, si sono opposti sostenendo che la tassa viola le leggi internazionali. Durante la conferenza stampa, Gallois ha inoltre ribadito l'indipendenza del colosso aerospaziale, definendo inappropriati i tentativi tedeschi di interferire con la gestione del gruppo. All'inizio di marzo, il coordinatore del settore aerospaziale del governo tedesco, Peter Hintze, ha scritto una lettera al numero uno di Eads, chiedendo che venisse riconsiderata l'attivita' industriale della societa' troppo sbilanciata sulla Francia. All'origine, ci sarebbe la vociferata decisione di fare della francese Tolosa il principale centro di gravita' del gruppo.