Pechino, 7 marzo 2012 - La notizia per noi suona agghiacciante, ma in un Paese dove la pena di morte miete migliaia di vittime ogni anno non meraviglia più di tanto: i condannati a morte sono la principale fonte che garantisce gli organi per le operazioni di trapianto in Cina. Lo ha dichiarato il viceministro della sanità cinese Huang Jiefu al quotidiano Fazhi Ribaospiegando che si deve ricorrere ai condannati a morte per mancanza di volontari.
La Cina ha proibito nel 2007 il commercio di organi umani e lanciato una campagna per sollecitare la donazione di organi ma questa non ha avuto l'effetto sperato.
Nel paese vengono realizzata circa 10.000 trapianti l'anno mentre le persone in attesa di un organo sono circa 1,3 milioni.Quanto al numero delle esecuzioni effettuate nel paese non esiste una cifra ufficiale - le autorità non la rendono nota - ma secondo un gruppo per i diritti umani, Homme Duihua (Dialogo), dovrebbero essere circa almeno 4.000.