“Nessun massacro a Nanchino” Tempesta diplomatica tra Cina e Giappone E sul web è rivolta
Tutto è nato dalle dichiarazioni fatte dal sndaco di Nagoya durante un incontro ufficiale con una delegazione di Nanchino. Aveva affermato che nella città cinese ci furono durante l'attacco giapponese solo "atti convenzionali di guerra "
Tutto è nato dalle dichiarazioni fatte dal sndaco di Nagoya durante un incontro ufficiale con una delegazione di Nanchino. Aveva affermato che nella città cinese ci furono durante l'attacco giapponese solo "atti convenzionali di guerra "
"Pechino, 22 Febbraio 2012 - C'è una sorta di negazionista anche in Giappone. Secondo notizie on line provenienti dalla Cina il capo segretario di Gabinetto giapponese, Osamu Fujimura, è docuto intervenire dichiarando che non si può negare l'esistenza degli atroci atti e dei saccheggi, in sostanza del fatto passato alla storia come il massacro di Nanchino. Ha aggiunto che il governo giapponese persiste ancora nello scusarsi, come l'ex-premier Tomiichi Murayama nel 1995 ,per il dominio coloniale giapponese e per gli atteggiamenti aggressivi nei confronti del popolo cinese
Era accaduto che pochi giorni fa, durante l'incontro tra il sindaco di Nagoya, Takashi Kawamura, e una delegazione di Nanchino, che Kawamura avesse detto che a Nanchino ci siano furono solo “atti convenzionali di combattimento” , non omicidi e stupri di massa di civili, negando quindi il massacro. E questo naturalmente aveva scatenato una tempesta diplomatica tra Cina e Giappone.
Quest'anno riccorre il 40° anniversario della ripresa dei rapporti tra i due Paesi. Nagoya e Nanchino, in particolare, hanno stabilito relazioni di gemellaggio da 34 anni. Anche per questo dopo il discorso di Takashi Kawamura, su internet si sono scatenate le proteste di molti internauti cinesi. Tanto che il portavoce dell'Ufficio Affari di Nanchino ha annunciato la sospensione dei contatti ufficiali con Nagoya proprio a causa della provocazione di Kawamura.