La Cina ha fame di case
Nel 2011 edificata un’area
grande due volte la Sicilia


	
 Edilizia residenziale e di servizi sono in cima agli investimenti: la prima vale 4.430 miliardi di yuan (il 71,8% del volume totale della spesa), la seconda (che comprende spazi per uffici e per le attività commerciali) 991.
Una veduta di Hong Kong
 Edilizia residenziale e di servizi sono in cima agli investimenti: la prima vale 4.430 miliardi di yuan (il 71,8% del volume totale della spesa), la seconda (che comprende spazi per uffici e per le attività commerciali) 991.

di Luca Zorloni (左 露珂)

 Pechino, 10 febbraio 2012 – La Cina ha fame di case e uffici, nel 2011 il mattone copre un’area pari a due volte quella della Sicilia. Si tratta di un appetito diminuito rispetto agli anni precedenti, ma pur sempre vorace: secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica, nel 2011 il settore immobiliare ha accumulato un valore di affari di 6.174 miliardi di yuan, con un incremento annuale del 27,9%, inferiore al 2010 di 5,3 punti percentuali.

Edilizia residenziale e di servizi sono in cima agli investimenti: la prima vale 4.430 miliardi di yuan (il 71,8% del volume totale della spesa), la seconda (che comprende spazi per uffici e per le attività commerciali) 991. I numeri registrano una crescita nell’arco dei dodici mesi, ma sono in timida frenata rispetto al galoppo dell’anno precedente, segno che il mercato è saturo di cemento.

L’epicentro dei cantieri è nelle province dell’Est, dove è stata spesa più della metà degli investimenti totali, 3.560 miliardi di cui oltre 2.500 in case, con un calo di appena 1.3 punti percentuali. Di contro, nella Cina centrale e occidentale, dove il settore immobiliare ha registrato rispettivamente affari per 1.319 miliardi yuan e 1.293, la decrescita rispetto al 2010 è stata del 3,7 e del 2,1 per cento.

Quanto si è costruito in Cina nel 2011? Tanto: oltre cinque miliardi di metri quadrati, una superficie pari a due volte quella della Sicilia. Le case occupano una superficie di poco superiore a quella del Belgio – 3.884 milioni di metri quadrati contro i 3mila del regno europeo – mentre 1.099 sono quelli destinati ad aree commerciali. Circa la metà dei cantieri è partita nel 2011.

A investire nel mattone cinese sono soprattutto i palazzinari locali: ammonta a 1.256 miliardi di yuan (pari al 2010) il totale dei prestiti erogati negli ultimi dodici mesi dalle banche del Dragone per finanziare il settore, che ha fagocitato oltre la 8.324 miliardi di renmibi. Cresce l’iniezione di capitali dall’estero: gli 8 miliardi forestieri che hanno foraggiato ruspe ed escavatrici del Paese di Mezzo aumentano del 2,9%, con una crescente attenzione delle immobiliari globali sul mattone del Dragone.

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