Genova, 4 febbraio 2012 - Collaborare allo sviluppo di una cultura nautica in Cina, per sviluppare le potenzialità del mercato locale e lanciare al primo posto i prodotti dell'industria italiana delle imbarcazioni da diporto. Con questo obiettivo Anton Francesco Albertoni, presidente di Ucina Confindustria Nautica, ha siglato a Genova con Qiang Liao, direttore generale del Department of Industry and Information Technology della Provincia di Hainan un protocollo d'intesa per la realizzazione, a partire dalla primavera del 2013, di un salone nautico a cadenza annuale nella provincia di Hainan.
L'accordo prevede, oltre alla consulenza di Ucina per l'organizzazione del nuovo evento, il supporto dell'associazione alle autorità locali per lo studio e la redazione della regolamentazione tecnico-giuridica delle imbarcazioni e delle navi da diporto, comprese quelle destinate a uso commerciale (charter), la definizione di possibili collaborazioni per progettare e realizzare un circuito di marine nella provincia di Hainan e la promozione di incontri tra gli associati Ucina e investitori cinesi interessati a fruire delle opportunità offerte dall'intesa. La definizione degli accordi operativi verrà affidata a un gruppo di lavoro bilaterale Ucina - Dih, che sarà costituito a breve e alle cui sedute, previste sia in Italia sia in Cina, potranno partecipare in veste di osservatori anche i rappresentanti di aziende, enti e associazioni del Belpaese e del Dragone.
"La Cina - dichiara Albertoni - per quanto riguarda la nautica potrebbe sembrare simile ad altri potenziali grandi mercati. I cinesi stanno acquisendo consapevolezza del valore del tempo libero e cominciano ad apprezzare le vacanze. E in un paese con una popolazione di oltre un miliardo e trecento milioni e un pil che da anni cresce dell'8 - 9 - 10 per cento, ormai il ceto benestante, con una certa capacità di spesa, ha raggiunto dimensioni tali da costituire un pubblico importante. Per comperare una barca però non basta avere i soldi: ci vuole la passione per il mare, che finora non ha fatto parte della cultura di questo paese. Ed è proprio questo il motivo che ci ha spinto a impegnarci nel progetto di Hainan. Per la nautica italiana è una grande occasione, perché spazio adeguato e potrà essere la prima, così come l'industria tedesca, in Cina, lo è nel settore dell'auto".
"Organizzeremo - aggiunge Albertoni - il primo salone nella primavera 2013. L'altro motivo per cui i cinesi hanno pensato a noi è che il loro governo intende varare un codice della navigazione da diporto, che ora non c'è, così per chi va in mare vige il codice della navigazione commerciale. L'Italia vanta il codice della navigazione nautica più moderno del mondo, del 2005. Saremo quindi anche advisor per l'elaborazione del codice".