“Così ho disegnato alla Bagnaia
il campo di golf più bello del mondo”

Le meraviglie dell'architetto-poeta Robert Trent Jones Jr, che ha realizzato  il fantastico "green" nello straordinario resort nel cuore della Toscana. In arrivo giocatori da tutto il mondo. Cina inclusa.

Le meraviglie dell'architetto-poeta Robert Trent Jones Jr, che ha realizzato  il fantastico "green" nello straordinario resort nel cuore della Toscana. In arrivo giocatori da tutto il mondo. Cina inclusa. 

"La Bagnaia  è il regalo che Marisa Riffeser ha voluto fare ai toscani, gli italiani e quanti nel mondo lo visiteranno. Sono fiero di aver potuto dare il mio contributo al completamento di questo posto straordinario". Parola di Robert Trent Jones Junior, architetto di 270 percorsi di golf nel mondo, in oltre 40 paesi dei sei continenti, recentemente intervistato da Golf & Turismo. Le sue 18 buche, su un percorso di 6300 metri, sono state l'ultimo tocco a un resort già mozzafiato come quello del Borgo La Bagnaia. E ora anche il sempre crescente numero dei golfisti cinesi, riuniti dalla China Golf Association, guarda con interesse a quello che si presenta non solo come il più grande "green" d'Europa, ma anche come il più suggestivo.

Del resto la storia del connubio vincente fra Trent Jones e questo luogo magico era cominciata tempo fa. "La prima volta che venni a La Bagnaia fu per un matrimonio e m’innamorai immediatamente di questo posto. Ho parlato con Marisa Monti Riffeser e l’intesa è stata pressoché immediata. Avremmo creato un campo da golf unico al mondo".

Detto e fatto, alla maniera di Trent Jones. E di Marisa Monti Riffeser. "Un buon architetto non interviene sul territorio come s’intaglia un diamante, bensì lo modella come la creta per una scultura. Nel crearlo bisogna pensare a come difenderlo sportivamente.....Il Golf della Bagnaia è diverso da tutto ciò che esiste. È un nuovo stile che attinge da entrambi e che si può ricreare solo qui grazie al territorio esistente". E infatti, aggiunge Trent Jones, "per ogni buca ho individuato dei richiami o utilizzato delle metafore. Il green della 10 è un fiore a tre petali, i tre bunker della 13 sono come tre sorelle, la 14 è un corto par 3 ispirato a un vulcano, il green della 15 è ampio e mosso ai lati come un fazzoletto lasciato cadere, a sinistra della 16 ci sono delle dune accostabili agli elefanti di Annibale, la 17 e la 18 sono come la sabbia dell’africa che ritorna attraverso i numerosi i bunker, il green della 17 è come il piattino di una tazzina di caffè... niente è messo a caso e tutto è poesia".

Si perché è anche un poeta, Mr. Trent Jones, come ha rivelato recentemente alla rivista "Gentleman":

«Scrivo anche rime, sestine, haiku. In un caso e nell’altro, si tratta di dare disciplina a una forma. Il mio lavoro di designer trae beneficio dalla poesia, e viceversa. L’ispirazione? Scivolando sulla neve, mentre inseguo un cervo. O in Cina, riflettendo sul problema dell’inquinamento. O nelle strade di New York». E gli ultimi versi li ha scritti proprio alla Bagnaia: "Il mio genius loci per la verità, è Marisa. Può scrivere, con prudenza, che mi sono innamorato di lei, come mi sono innamorato di questa terra. Mi ha portato qui, la prima volta, l’invito a un matrimonio. Nel 1986 avevo aiutato Corazón Aquino nella campagna per le presidenziali delle Filippine, liberate dalla dittatura. Per i ojuangco, la famiglia di Cory, avevo disegnato negli anni 60 il Luisita Golf Club a Tarlac, a nord di Manila. Nella magnifica naturalezza del terreno toscano, è stato facile intuire un percorso bio. Ma è stata la first lady della Bagnaia a volere con determinazione il primo golf della provincia di Siena. E ha pure progettato una splendida Club house».

Che si integra perfettamente con la bellezza di questa terra e di un resort unico al mondo