In Cina si perdono cinque laghi all’anno
L’Accademia delle Scienze lancia l’allarme


	
  L'Istituto di Geografia e Limnologia di Nanchino presenta i risultati di una ricerca iniziata nel 2007: in totale nel Paese di Mezzo dal 1960 a oggi sono scomparsi 243 specchi d'acqua. Diminuite anche le specie animali e vegetali autoctone, aggredite da esemplari alieni.
Un barca naviga su un lago cinese
 

L'Istituto di Geografia e Limnologia di Nanchino presenta i risultati di una ricerca iniziata nel 2007: in totale nel Paese di Mezzo dal 1960 a oggi sono scomparsi 243 specchi d'acqua. Diminuite anche le specie animali e vegetali autoctone, aggredite da esemplari alieni.



di Luca Zorloni (左 露珂)

Pechino, 16 gennaio 2012 – Laghi sorvegliati speciali in Cina: l'Istituto di Geografia e Limnologia dell'Accademia cinese di Scienze di Nanchino (Nigl) fa la conta degli specchi d'acqua nel Paese di Mezzo e scopre che negli ultimi cinquant'anni ne ha persi 243, dell'ampiezza di almeno un chilometro quadrato ciascuno. È un duro colpo alla varietà delle specie di flora e fauna, la scomparsa di un valore inestimabile.

Gli studiosi hanno presentato i risultati di una ricerca iniziata nel 2007: grazie a speciali sensori in remoto, hanno monitorato capacità, estensione e localizzazione di tutti i laghi cinesi che superino i dieci chilometri quadrati. I risultati dell'indagine tratteggiano un futuro sempre più nero per le acque dolci: persi in totale 243 chilometri dal 1960, al ritmo di quasi cinque ogni anno.

L'eziologia varia di zona in zona. Il direttore del Nigl, Yang Guishan, passa dal prosciugamento degli specchi delle regioni del nord e del nord-ovest all'eutrofizzazione (cioé a un aumento di nitrati e fosfati dispersi nell'habitat) di quelli orientali; dallo schizofrenico fluttuare della capacità dei laghi dell'Altopiano Tibetano si passa al peggioramento della qualità e della biodiversità in quelli siti sullo scudo Yunnan-Guizhou, affetti da una proliferazione esponenziale di pesci, perdita di affluenza con i fiumi e invasione di specie di flora e fauna aliene.

Per il professor Yang è emblematico il caso del lago Dianchi, dove i limnologi hanno trovato solo 19 specie di piante acquatiche rispetto alle centinaia censite negli anni Cinquanta. Altrettanto drammatica la situazione del corso del Chang Jian (il fiume Azzurro o Yangtze, ndr), il corso d'acqua più grande in Asia e terzo al mondo, lungo il quale si sono ridotti i bacini. Sarebbero addirittura 96 quelli che si sono prosciugati negli ultimi trent'anni secondo un rapporto di Wwf, Nigl e Banca Cinese per lo Sviluppo.

Il presidente del Wwf Jim Gradoville spera che la pubblicazione del dossier contribuisca a una maggiore difesa degli ambienti degli specchi d'acqua cinesi i e del Chang Jian. Oltre alle maglie nere però, arrivano anche le promozioni: il Nigl infatti lo scorso 19 dicembre ha pubblicato un volume in cui racconta da vicino i cinque laghi più incontaminati del Paese di Mezzo.

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