Cappa e spada in salsa orientale Sulla tv italiana debutta la fiction del Dragone
Con “Il destino del Maestro di Spade” Babel, canale Sky dedicato ai nuovi italiani, lancia per la prima volta oltre i confini della Grande Muraglia un blockbuster in stile wuxiapian che promette grandi numeri
Con “Il destino del Maestro di Spade” Babel, canale Sky dedicato ai nuovi italiani, lancia per la prima volta oltre i confini della Grande Muraglia un blockbuster in stile wuxiapian che promette grandi numeri
di Luca Zorloni (左露坷)
Milano, 15 dicembre 2011 – Ci volevano gli spadaccini del Celeste Impero perché una serie tv made in China debuttasse sui piccoli schermi italiani: con “Il destino del Maestro di Spade” Babel, canale tv di Sky dedicato ai nuovi italiani, lancia per la prima volta oltre i confini della Grande Muraglia un blockbuster in salsa wuxiapian (il “cappa e spada” di Pechino) che promette grandi numeri anche nel Belpaese (guarda il trailer).
Cina, 753 dopo Cristo: Li Lonji Xuanzong, sovrano della dinastia Tang, siede sul trono del Celeste Impero. A Palazzo i complotti sono all’ordine del giorno, i Tibetani minacciano i confini del regno a est, da nord dilagano le scorribande delle tribù mongole. È il secolo dei maestri di spade, eroi leggendari che attraversano la Cina riportando pace e giustizia. A quell’epoca si ispira la Js Corporation, società cinese di videogame, che nel 2030 (da qui parte la storia) lancia online il JX003, un gioco in cui la realtà virtuale simula perfettamente la realtà. Durante il test del prodotto però, l’hacker Zhao Xiao Zhao viola il programma e imprigiona nell’epoca Tang Ye Fan, suo sfidante al titolo di “Maestro di Spade”. Quando anche Ye Jing Yi e Ning Xin, rispettive fidanzante dei due avversari, piombano nel 753 la squadra è al completo per concludere il gioco, ma a scompaginare le regole ci penserà un maestro dall’identità segreta.
Inizia così “Il destino del maestro di spada” (Sword Heroes’ Fate), fiction del canale cinese CCTV. È il debutto del Paese di Mezzo non solo nel palinsesto di Babel (in onda tutti i mercoledì al 21, in lingua originale con sottotitoli in italiano), ma nell’intera programmazione televisiva nazionale. E che debutto: “Il destino del maestro di spada” (regia di Wu Yaqiao e Feng Baiyuan) è un kolossal per il piccolo schermo, 33 puntate da 47 minuti l’una costate circa 6 milioni e mezzo di dollari, un impianto sofisticato di effetti speciali che strizza l’occhio a Hollywood e una trama che mitraglia colpi di scena in sequenze serrate.
Il genere è il wuxiapian, il “cappa e spada” all’orientale svelato al cinema mainstream dal pluripremiato “La tigre e il dragone” di Ang Lee. Combattimenti in punta di spada, acrobazie funamboliche nella Città Proibita e sfide cavalleresche sono gli ingredienti principali di una serie tv che non si accontenta di rispettare i canoni del genere, perché sviluppa una versione fantascientifica del tradizionale wuxiapian, accostando all’universo altomedievale della dinastia Tang il viaggio nel tempo e gli scenari sci-fi della Js Corporation.
La fiction svela all’occidente l’altra faccia del cinema cinese, per l’appunto “quella fantascientifica, che sta prendendo piede nel paese ma che non ha ancora un vero e proprio riconoscimento internazionale”, spiega Beatrice Coletti, direttore del canale. E per Babel stesso “Il destino del maestro di spada” è una sfida di crescita: “Con questa serie apriamo alla comunità cinese – spiega Luca Artesi, Managing Director -, tra le più importanti in Italia, con oltre 200mila persone”.
Protagonisti della serie i beniamini della musica pop del Paese di Mezzo: Nicholas Tse (Ye Fan), la canadese Charlene Choi (Ning Xin), Kenny Kwan (il pirata informatico Zhao Xiao Zhao, assoldato coi primi due dalla scuderia dell’etichetta Emperor Entertainment Griup) e Wu Ya Qiao (Ye Jing Yi). Ai quattro sono affidati i videoclip musical che concludono gli episodi, un cult su Youtube che ha trascinato il successo di ascolti della serie in Cina. E anche in Italia “Il destino del maestro di spada” promette numeri acrobatici. Proprio come i suoi eroi.