Sos alla Cina dalle isole Seychelles “Salvate l’arcipelago dai pirati somali”
Il ministro degli Esteri delle isole chiede ufficialmente a Pechino, che sembrava propensa ad accettare, l' installazione di una base militare per la lotta ai fuorilegge dell'Oceano Indiano. Poi la smentita
Il ministro degli Esteri delle isole chiede ufficialmente a Pechino, che sembrava propensa ad accettare, l' installazione di una base militare per la lotta ai fuorilegge dell'Oceano Indiano. Poi la smentita
Nairobi, 3 dicembre 2011 - Una volta si chiedeva aiuta agli americani, ma i tempi cambiano. E il governo delle Seychelles ha invitato la Cina a costruire una base militare nel paradiso del turismo per rinforzare la lotta contro la pirateria nell'oceano Indiano.
Lo ha riferito il ministro degli Esteri Jean Paul Adam ai media locali dopo la visita di una delegazione cinese sull'isola. Secondo quanto riferito da Adam la Cina per il momento sta vagliando attentamente l'ipotesi in quanto nutre forti interessi commerciali nell'oceano Indiano e sarebbe intenzionata ad avere un ruolo determinante nella lotta contro la pirateria.
I due paesi nei giorni scorsi hanno rinnovato l'accordo di cooperazione militare sottoscritto nel 2004 che ha permesso a decine di soldati delle Seychelles di essere addestrati in Cina e la nuova base militare potrebbe rappresentare un ulteriore rafforzamento delle relazioni tra la Cina e l'arcipelago. Pechino, inoltre, si affiancherebbe agli Stati Uniti che hanno nelle Seychelles già una piccola base militare di droni utilizzati per contrastare il fenomeno della pirateria: e sarebbe la prima volta che i due eserciti collaborano.
Dal 2008 i pirati somali hanno allargato il loro campo d'azione dal golfo di Aden, sulla costa somala, verso l'arcipelago delle Seychelles, oltre alle coste del Kenya e dell'isola di Madagascar.
Dopo la pubblicazione di queste notizie sulla stampa internazionale tuttavia la Cina ha smentito di voler mettere in piedi una base militare nelle isole Seychelles. Un funzionario del ministero della difesa di Pechino, citato dal quotidiano China Daily, afferma che la Cina sta ''valutando la possibilità' di chiedere alle Seychelles o ad altri paesi di poter usufruire di punti di rifornimento'' per le proprie navi impegnate nelle operazioni internazionali contro la pirateria.
Secondo l'Istituto per gli studi strategici di Londra,le navi della marina militare cinese impegnate a contrastare i pirati che agiscono nell'Oceano indiano si riforniscono nei porti di Gibuti, Oman e Yemen. La creazione di una base navale cinese nelle Seychelles, a circa 1.600 chilometri dalle coste dell'Africa, potrebbe suscitare preoccupazioni in India, un paese che ha già affermato di sentirsi minacciato dalla crescente potenza
marittima della Cina.