“Così promuoveremo gli investimenti stranieri
Ma non useremo le riserve per salvare l’Europa”


	
  Il ministro del Commercio: "Il governo favorirà gli investimenti stranieri anche attraverso l'innovazione delle imprese". Ma la vice ministra degli Esteri conferma il no di Hu Jintao a Sarkozy: Pechino non aprirà i suoi forzieri
La Cina non userà le sue riserve valutarie per il salvataggio dell’Europa
 

Il ministro del Commercio: "Il governo favorirà gli investimenti stranieri anche attraverso l'innovazione delle imprese". Ma la vice ministra degli Esteri conferma il no di Hu Jintao a Sarkozy: Pechino non aprirà i suoi forzieri



Pechino, 2 dicembre 2011 - La Cina promuoverà attivamente la cooperazione con gli investitori stranieri, ma non userà le suie riserve valutarie per fronteggiare la crisi del debito in Europa

Lo hanno detto il ministro del Commercio Chen Deming e la viceministro degli Esteri   Fu Ying . Deming, parlando all''Associazione Cinese delle Imprese che investono all'estero (CAEFI)ha confermato che l'impatto della crisi finanziaria globale continua a farsi sentire e che il governo cinese persisterà nella sua politica fondamentale di apertura come ha sempre fatto. Nel periodo che in Cina è defiinto del "Dodicesimo Piano Quinquennale", Pechino promuoverà ulteriormente l'aggiornamento e la ristrutturazione industriale, ampliando i canali dell'innovazione del sistema e aumentando il livello dell'apertura all'esteroper offrire un ambiente più attraente all'investitore straniero.

Chen ha anche sottolineato che la costruzione di un ambiente aperto, equo, trasparente e conveniente per gli investimenti stranieri è stato finora il presupposto più importante della cooperazione: fin ora sono 104 i settori coinvolti, dalla Finanza alle Telecomunicazioni, dall'Edilizia alla Distribuzione, che hanno aperto agli investimenti stranieri.


In quanto alla protezione della proprietà intellettuale, Chen ha detto che mentre rafforzava costantemente la legislazione, il governo cinese ha posto una grande importanza nel colpire la violazione culturale di vari tipi. Recentemente, il Consiglio di Stato ha deciso di istituire un gruppo speciale per svolgere più efficacemente ed efficientemente il lavoro di protezione della proprietà intellettuale.


Tuttavia, la Cina non ha nessuna intenzione di aprire i suoi forzieri per salvare l'Europa: "Non possiamo utilizzare le nostre riserve in valuta estera per soccorrere paesi stranieri", ha detto chiaro e tondo la vice ministra degli Esteri Fu Ying. "La tesi secondo la quale la Cina dovrebbe muoversi per salvare l'Europa non regge". Ma del resto già al recente G20 di Cannes, incontrando il presidente francese Nicolas Sarkozy, il presidente cinese Hu Jintao non aveva usato mezzi termini: "Sta all'Europa - aveva detto - risolvere da sé i suoi problemi sul debito".


La Cina dispone delle maggiori riserve in valuta estera al mondo, stimate a 3.200 miliardi di dollari equivalenti a fine settembre. Su queste circa 1.148 miliardi sono in titoli di Stato americani, laddove secondo le stime di alcuni tecnici in titoli di Stato europei avrebbe 550 miliardi. Ma di impegnare questa montagna per un vero salvataggio dell'Europa non ha nessuna intenzione.

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