Hogan & Pechino, ovvero “urban chic”
Anche Della Valle sbarca in Cina


	
  L'attrice Zhang Ziyi ("Memorie di una geisha") è già una fan delle scarpe italiane e  sarà una testimonial ideale. "In Cina - dice il presidente di Hogan -  c'è grande euforia e un mercato già maturo per i nostri prodotti"
Hogan & Pechino, ovvero “urban chic”<br />Anche Della Valle sbarca in Cina
 

L'attrice Zhang Ziyi ("Memorie di una geisha") è già una fan delle scarpe italiane e  sarà una testimonial ideale. "In Cina - dice il presidente di Hogan -  c'è grande euforia e un mercato già maturo per i nostri prodotti"

 

ZHANG ZIYI è già una fans delle Hogan Interactive e forse nessuna meglio di lei, diva in «Memorie di una geisha» e «La tigre e il dragone», può essere la testimonial ideale delle scarpe best seller del marchio internazionale che è diventato sinonimo di stile urban-chic nel suo Paese, la Cina, dove Hogan è sbarcato pochi giorni fa con un primo negozio a Pechino. «Abbiamo inaugurato la nostra boutique il 9 novembre — racconta Andrea Della Valle, presidente di Hogan e vicepresidente del Gruppo Tod’s — portando per questo lancio la mostra fotografica di ritratti inediti scattati per noi da Karl Lagerfeld, che ha riscosso grande successo e interesse. In Cina c’è grande euforia, è già un mercato maturo per i prodotti di lusso contemporaneo come quelli di Hogan. E la filosofia urban-chic si sposa molto bene con gli interessi e le voglie del pubblico cinese, specie di quello più giovane e già affermato».
Presidente Della Valle, ma davvero la Cina è già pronta per una moda tanto ricercata e versatile, realizzata con materiali di qualità e icona di stile internazionale?
«Assolutamente sì — risponde Andrea Della Valle — sono rimasto molto favorevolmente impressionato dall’interesse intorno ad Hogan. Certo il mercato è all’inizio ma la nuova generazione di cinesi è molto attenta alla moda e ai prodotti di buon gusto che poi sono anche specchio dello status symbol. La loro eleganza crescerà molto velocemente, specie nelle grandi capitali come Pechino».
Hogan era già ad Hong Kong? Quando altre aperture?
«Sì, ad Hong Kong siamo già presenti da due anni. E ora l’apertura di Pechino consolida la nostra strategia sul mercato cinese. Sempre in questo mese infatti apriamo anche a Wuhan e Harbin. Ma entro il 2012 ci sarà ancora uno sbarco importante in una capitale della modernità come Shangai».

 

Come sono andati i primi nove mesi del 2011?
«La tendenza è buona, nonostante i tempi difficili. Le vendite del marchio Hogan nei primi nove mesi di quest’anno ammontano a 228,4 milioni di euro, con un incremento dell’8,2% rispetto al primi nove mesi del 2010, attribuite principalemente alla crescita organica in Italia. E coerentemente coi piani di espansione internazionale continueremo a focalizzarci sui mercati asiatici, con negozi diretti come lo sono questi primi tre in Cina».
Se dovesse raccontare in poche parole l’essenza del successo di Hogan e il fenomeno davvero straordinario delle scarpe Interactive?
«Intanto partirei col ricordare che è nato venticinque anni fa ed è sempre attuale e moderno. I nostri clienti sono fidelizzati, perchè il marchio non li tradisce. Merito dei piccoli restyling ad ogni stagione, sia per le collezioni maschili che per quelle femminili. Poi c’è il fatto che è un prodotto che non ti tradisce mai, trasversale tra le generazioni e le occasioni d’uso. Con le Interactive puoi andare in ufficio e poi la sera a teatro, per le donne ci sono scarpe anche in raso e con le paillettes. Sono prodotti di lusso dedicati a chi ama gli aspetti pratici della vita».

E poi scarpe borse e capispalla piacciono molto ai divi del cinema e della musica?
«Proprio così. Hogan è un vero fenomeno attrattivo internazionale. Oggetti senza tempo amati e sfoggiati nella quotidianità da Madonna come da Jessica Alba, da Charlize Theron a Julianne Moore, da Gerard Butler a Hugh Jackman, Mattew Fox e Hilary Swank. E Kate Moss e Jennifer Lopez indossano i nostri occhiali».


Per i giovani continua la collezione Hogan Rebel?
«Sì, ha un grande successo anche la giubbotteria».


Quali sono i numeri di Hogan donna e uomo?
«Siamo al 50% della produzione per lei e al 50% per lui».


Felice la collaborazione con Karl Lagerfeld?
«Felicissima, siamo alla terza collezione».


Siete sempre copiatissimi?
«Troppo copiati anche se i nostri ispettori interni sono molto attivi nel mondo. Tutti i grandi marchi hanno il problema delle copie. Speriamo davvero che il Governo ponga maggiore attenzione e metta la tutela dei marchi prestigiosi contro le copie tra le priorità, come fanno in Francia».

EVA DESIDERIO

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